10. Le 10 parole della vocazione

Donazione

Siamo giungi alla nostra "ultima parola" proposta nel tentativo di delineare, per voi e con voi, il senso della vocazione umana e cristiana: donazione, dal latino donatio che traduciamo come atto del donare, del fare dono.

Donazione è una parola a noi molto cara, una parola che racchiude molti significati e valori: dice, racconta una moltitudine di esperienze, di atti e di atteggiamenti che hanno a che vedere con decisioni umane mosse da motivazioni forti e da senso di altruismo. In questo tempo di emergenza, a causa del Covid-19, abbiamo avuto modo di sperimentare il senso del donare e della donazione in generale anche in maniera nuova e oserei dire prioritaria!

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Link alla Bibbia

Nel contesto biblico, il concetto di donazione attraversa la storia sacra fin dalla creazione, in particolar modo in quella dell'uomo, in cui Dio mette il suo stesso Spirito, ossia dona Sé stesso, per formare l'uomo a Sua immagine e somiglianza. «Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò... Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo"» (Gen 1, 27; 1, 29). Prima di creare l'uomo e la donna, Dio prepara l'ambiente naturale, prepara un "giardino" bello e ricco di ogni specie, affinché l'uomo e la donna possano stare bene. Il "donare" di Dio è già inscritto nella creazione se così possiamo dire e in maniera ancor più bella e perfetta si può cogliere il donare di Dio nel volto dell'uomo e della donna. Dio crea l'uomo e la donna donandogli il suo Spirito che rende l'uomo un vivente superiore alle altre creature: «Il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente» (Gen 2,7).

Ad Abramo, il padre di tutti i credenti, Dio dona una discendenza numerosa, la discendenza di coloro che costituiranno il popolo del Dio unico e che con Lui hanno fatto un'alleanza, un patto divino-umano che lega il Signore al suo popolo. Da quel momento Dio continuerà a rimanere sempre con il suo Popolo, anche quando esso sperimenterà l'infedeltà alla Sua alleanza.

«Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: "Io sono Dio l'Onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò molto, molto numeroso". Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: ″Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni» (Gen 17,1-4).

Nella storia umana, il centro e l'apice della donazione Dio stesso l'ha compiuta con l'incarnazione del Suo Figlio Gesù. San Paolo, nella lettera ai Galati, esprime questo dono, questo evento che non ha eguali e che segna anche il tempo, lo spazio, la creazione e le generazioni della storia umana. «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli» (Gal 4,5).

 

Le 10 parole della vocazione 02

Link al sociale

In questo periodo particolarmente segnato dalla pandemia, abbiamo tutti avuto modo di rivalutare il concetto di donazione. Tutti indistintamente abbiamo avuto a che fare con l'isolamento e il distanziamento sociale e il Covid-19 ci ha insegnato a riscoprire la necessità di donare qualcosa a chi era ed è nel bisogno. Anche l'essere parte di un condominio è stata l'occasione di riscoprire il bisogno di condivisione con chi era più solo e più fragile. In alcune città, alcuni condomini si sono attrezzati con distributori automatici di generi alimentari. Abbiamo visto all'opera centinaia di medici, infermieri, operatori sociali, volontari che hanno donato più di quello che dovevano. Hanno fatto ore di straordinari e si sono offerti anche a rischio della propria vita per salvare la vita di chi era colpito da questo nemico invisibile che ancora non è stato sconfitto.

C'è una necessità di donare e di ricevere. I vari governi europei hanno constatato che con le sole proprie risorse non erano in grado di far fronte a una crisi economica, sociale e sanitaria che non ha precedenti; di conseguenza l'Europa ha stanziato miliardi di euro per aiuti ai paesi più colpiti. Spesso si è sentito dire da più parti e da più personalità che da soli non ci si può salvare. Da soli, e guardando solo a sé stessi e ai propri interessi non esiste salvezza!

 

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Link alla vita

La parola donazione è strettamente legata alla vita. Non c'è donazione che non coinvolga la vita personale, familiare, sociale ed ecclesiale. Si possono donare i propri beni, ci si può privare anche del necessario o del superfluo, ma dare la vita, implica qualcosa di più! Dare la vita ha a che fare con motivazioni forti e con un grande senso del proprio dovere. Comunque sia, la vita o la si dona o la si perde vivendo per i propri interessi.

La donazione è parte del nostro DNA, nasciamo perché una donna ci ha portato in grembo e ci ha dato la vita mettendoci alla luce. Si donano e si compiono gesti di compassione, di altruismo, si fanno donazioni di beni materiali, spesso tenuti nascosti perché il bene è sempre una cosa discreta, non ha bisogno di essere sbandierato e non ha bisogno di farsi pubblicità. Sono tantissime le donazioni che sostengono progetti umanitari e sono tante le persone che condividono il loro tempo e le loro energie per progetti di crescita umana e cristiana a cominciare dalle periferie delle nostre città.

 

Le 10 parole della vocazione 04

Link al testimone

Voglio (ancora) credere che questo tempo che abbiamo vissuto possa averci insegnato qualcosa grazie all'esperienza della condivisione del tempo, della fragilità, della solitudine. E una bella storia di questo periodo dal sapore di grande umanità e impegno per l'educazione dei ragazzi in quartieri difficili ha, per me, il nome della professoressa Daniela Lo Verde, una preside in trincea.

Da sette anni è a capo dell'Istituto Comprensivo Giovanni Falcone nel quartiere Zen 2, a Palermo. Scuola di frontiera la sua, "presidio di protezione e sicurezza" dice lei. Negli anni ha affrontato diversi atti di vandalismo e diffidenze varie, senza mollare mai. «Io vivo per e con i miei alunni, non so stare senza - racconta su Adnkronos - Sa qual è la verità? Noi abbiamo bisogno di loro tanto quanto loro di noi». Un rapporto stretto, fatto di fiducia e di contatto fisico, specie in un quartiere a rischio come lo Zen. Lo stop alle lezioni fino al 15 marzo, deciso a suo tempo dal Governo Conte per fronteggiare l'emergenza Coronavirus, l'ha molto preoccupata.
«Temiamo di perdere questi ragazzi - ammette - lontani dalla scuola per tutto questo tempo... Cerchiamo di tenere le porte della scuola il più possibile aperte con attività extrascolastiche, laboratori, incontri. Perché se i ragazzi non sono qui, l'alternativa per loro è la strada. Il mio telefono e quello del mio vice in questi giorni erano di fuoco - racconta – la preside». Proprio per questo impegno educativo in cui la preside, insieme ai suoi colleghi, dona più di semplici nozioni, il Presidente Mattarella l'ha nominata Cavaliere. La professoressa Daniela, inoltre, con l'aiuto de Le Iene, ha potuto donare dei PC ai suoi ragazzi.

Quelli dello Zen non sono ragazzi che si possono permettere il PC e molti non hanno neanche la connessione internet. Così è nata una gara di solidarietà. Per andare incontro alla richiesta della preside, Ismaele La Vardera de Le Iene ha lanciato un appello per recuperare tablet e PC: in tanti hanno aderito con grande generosità e un tir da Bergamo – da Bergamo!!! – ha percorso tutta l'Italia per portare solidarietà e vicinanza a chi era in difficoltà, nonostante il Covid, nonostante i numerosi morti e i problemi legati alla pandemia della città e provincia. Bello.

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