3. Le 10 parole della vocazione

Fede

La terza parola che dà un colore preciso e inequivocabile all'itinerario vocazionale è "fede". Non una realtà facoltativa oppure opzionale, ma qualcosa di essenziale per cogliere il senso della propria vocazione. Si risponde con la fede nel Signore che parla e chiama. Non esiste vocazione senza fede.

In senso generale con il termine "fede" si intende l'atteggiamento con cui ogni persona, consapevole della propria natura di creatura, scopre l'azione dell'amore di Dio sottostante ad ogni evento della vita ed assume corrispondentemente atteggiamenti di accoglienza radicale e di abbandono fiducioso in Dio che è Padre di tutti i viventi.

1. Le 10 parole della vocazione 01

Link alla Bibbia

Se andiamo alle origini del termine "fede" scopriamo che in ebraico, la lingua in cui è stato scritto gran parte dell'Antico Testamento, la parola "emunà" (fede) deriva da "èmeth" (solidità), che rimanda all'idea della roccia sulla quale ci si può appoggiare e si può costruire perché forte e solida. Nella Bibbia sono frequenti i testi in cui Dio è descritto come roccia che protegge il suo popolo. Quindi, anzitutto, la fede è credere in Qualcuno che non ci abbandonerà mai, non viene mai meno perché forte e saldo è il legame con Colui che si fa carico della nostra vita. Ma nella Sacra Scrittura troviamo anche l'opposto della fede ossia l'incredulità che si manifesta come incertezza, dubbi, polemiche di fronte alle ingiustizie e agli imprevisti dell'esistenza. A volte eventi più grandi di noi agitano la nostra vita e ci chiediamo: "E Dio dov'è?".

A questo proposito ricordiamo un brano tratto dal Vangelo di Marco in cui si narra che Gesù «se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva» (4,38). La barca si riempie d'acqua e il panico avvolge i discepoli che «allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che siamo perduti?"» (4,38). Ma Gesù si rivolge con determinazione ai discepoli: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?» (4,40). Credere significa riconoscere e sperimentare la presenza di Dio anche nella prova e attraverso la prova, quando si insinua il dubbio se valga la pena di orientare la propria libertà verso le parole di Gesù.

Le 10 parole della vocazione 02

Link al sociale

Si dice che stiamo vivendo nell'epoca della generazione incredula, dove il termine "crisi" sembra il più ricorrente. Disoccupazione, guerre, fame, violenza, terrorismo, malattie, solitudine... Ma la fede può aiutarci ad essere più positivi nei confronti della società? Sembra evidente che «la giustizia, la solidarietà nei confronti degli altri, la possibilità di realizzare in concreto una convivenza fraterna non dipendono solo dagli atteggiamenti e dai comportamenti individuali delle singole persone, ma anche dal modo in cui è organizzata e strutturata la società» (G. Gatti). Non mi soffermo sul dibattito tra l'esperienza della fede e l'impegno nel sociale, solamente sottolineo che il credere, anche se è un fatto fondamentalmente personale, dovrebbe investire non solo le relazioni interpersonali ma anche l'impegno nelle vicende e nelle situazioni socio-politiche. In sostanza la fede va testimoniata nel quotidiano e tradotta in gesti concreti.

Credere non elimina i problemi della vita, ma può aiutare a guardare il mondo da un punto di vista diverso, in una prospettiva di fiducia e di speranza, contro ogni disperazione, ogni arresa al pessimismo, ogni adattamento al ribasso. La fede non ci libera dal duro mestiere di vivere e dalle sue responsabilità, solo ci consente di camminare in mezzo ai problemi di tutti testimoniando la certezza di non essere soli, ma avvolti da un amore smisurato perché abbiamo incontrato Qualcuno che conta veramente.

 

Le 10 parole della vocazione 03

Link alla vita

Non è facile parlare della fede nella esperienza della vita perché credere è fatica per tutti, è impegno, ricerca, cammino mai concluso, ma è anche ciò che dà un senso agli interrogativi che possono sorgere davanti a una proposta, un progetto di vita: È questo a cui sono chiamato? È per me? In altre parole: ce la farò? Nel suo romanzo d'esordio, Bianca come il latte, rossa come il sangue, Alessandro D'Avenia esprime molto bene la fatica di credere, quando Leo, il giovane protagonista, scrive sul suo cellulare un sms indirizzato a Dio riguardo a Beatrice, la ragazzina dai capelli rossi malata di leucemia: «...dici di essere padre nostro, ma sembri startene troppo tranquillo nei cieli... non posso accettare la tua volontà, perché non ha senso quello che stai facendo con Beatrice. Se sei onnipotente: salvala. Se sei misericordioso: guariscila. Mi hai messo un sogno nel cuore: non portarmelo via. Se mi vuoi bene: dimostramelo. Tu dici di essere la vita, ma la vita te la prendi. Tu dici di essere l'amore, ma l'amore lo rendi impossibile. Tu dici di essere la verità, ma la verità è che non ti importa di me e che non puoi cambiare le cose. Non mi stupisce che nessuno ti creda». Nel cammino di fede ci sono anche giornate nebbiose in cui non si vede nulla, ma avere fede significa riuscire a credere anche nei momenti in cui sembra di non farcela, senza però perdere la bussola per l'orientamento.

Le 10 parole della vocazione 04

Link al testimone

«Una stella di giorno / non si vede ma c'è / E nel buio di notte / anche il cielo è / Invisibile» canta Nek, all'anagrafe Filippo Neviani, sposato dal 2006 con Patrizia, insieme hanno avuto una bimba, Beatrice. Nek è uno dei cantanti molto amati dai giovani e non solo. In un'intervista sul peso della fede nella sua vita - apparsa su Avvenire (n.3 marzo 2015), a cura di Massimo Gatto – Nek ha risposto: «Prima ero un po' tiepido con Dio, mentre ora provo sempre più il bisogno di non sentirmi solo. Il mio rapporto con la religione è un cammino continuo; un continuo conoscere, conoscersi, accettarsi, capire i propri limiti. A volte ci si riesce, altre no, si cade, ci si rialza, ma l'importante è andare avanti. Per capire il posto che la fede occupa nella mia vita, non mi sono limitato a leggere il Vangelo, ma ho voluto toccare con mano; sono andato a Medjugore, ma pure nelle comunità per capire perché una persona che magari ha smarrito la sua dignità la ritrova attraverso un'esperienza di fede».

GUARDA il video: Hey Dio

E tu prova a chiederti:

  • Quali aspetti della fede contrastano con la tua razionalità?
  • Come ti metti in gioco per cercare le risposte che ti convincono?
  • Riconosci che in te convivono il credente e l'incredulo? Che cosa rende faticoso credere?

 

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