Davanti a una pagina di Vangelo

C'è chi pensa che gli episodi del Vangelo siano talmente conosciuti da non poterci più dire nulla di nuovo. Forse ci sono anche persone alle quali sembrano storie trite e ritrite, che ormai non comunicano più niente. Credo però che questo accada perché non siamo entrati del tutto in quelle pagine.

Passione, tristezza, amore, tradimenti, gioia, incontri, paura, solitudine, gelosia, invidia, ambizioni, intrighi, odio, antichi rancori, lotta, generosità, adulterio, bontà... Tutto questo, e anche di più, è lì, raccontato nelle pagine del Vangelo. Un Vangelo che ci svela chi è Dio e ci aiuta anche a capire chi siamo noi, perché parla delle vite degli esseri umani, della nostra capacità di compiere il bene e il male, delle scelte che sappiamo fare. Parla di noi, della nostra umanità – fragile e potentissima a un tempo. Ci riconosciamo in quelle storie perché sono anche le nostre.

Vi sono molti modi di avvicinarsi al Vangelo, ma alla fin fine servono solo se ci aiutano a capire il Dio che si rivela nelle sue pagine e a scoprire la sua parola per e nella nostra vita, per e nel nostro mondo; valgono solo se ci permettono di intuire una buona novella che continua a essere tale per tante realtà assetate di senso e di speranza.
Nei suoi Esercizi Spirituali sant'Ignazio di Loyola propone la contemplazione come una forma di preghiera. Ci invita a calarci nella storia che leggiamo come se fossimo presenti mentre essa si svolge, a diventare uno dei personaggi, a essere spettatori vivi e attivi. Ci invita a cercare di vedere, ascoltare, capire ciò che accade, a lasciar volare l'immaginazione per provare a scoprire strada facendo il cuore di questi racconti, per poter vedere quali intuizioni risvegliano in noi, quali echi smuovono, di quale Dio ci parlano. Perché attraverso questi sentimenti e riflessioni Dio entra a poco a poco nel nostro orizzonte e ispira, spinge, propone, incoraggia, entusiasma e provoca.

Nelle pagine del mio libro Davanti a una pagina di Vangelo il mio invito è quello di addentrarci così nel Vangelo. È, in un certo senso, un'altra porta d'ingresso a un testo che continua a essere parola viva per noi, oggi. Perché parla di te e di me, parla di un Dio che in Gesù continua a dare senso alla nostra vita. Affacciamoci alle vicende di Simeone e di Giuseppe, di Judith e di Noah. Sono vite che potrebbero avere i nostri nomi, vite possibili, vite reali. Vite umane e, quindi, fragili. Vite trasformate nell'incontro con Gesù. Questo è il filo comune di tutti i racconti. Sono episodi nei quali le persone si ritrovano davanti un Gesù che non lascia indifferente nessuno. Guarisce il ferito, semina inquietudine nel cuore di chi si si ritiene autosufficiente, perdona il colpevole, abbraccia il solitario. Un Gesù che ci presenta una logica, un progetto e una parola diversi.

Ogni capitolo del libro ha la stessa struttura. Inizia con il racconto di un episodio del Vangelo, riscritto cercando di mantenersi fedeli al nucleo della storia narrata nel Vangelo, ma osa poi immaginare quello che può essere accaduto, con la libertà che deriva dal sapere che il Vangelo non si esaurisce in un'immagine dai contorni netti e definiti e che la sua forza continuerà a illuminare altre storie attraverso gli anni e nonostante le distanze.
Possiamo immergerci lentamente in questi racconti, condividere in tranquillità un po' di tempo con i personaggi che incontriamo, cercare di riconoscere i loro sentimenti – perché forse anche noi li abbiamo provati, qualche volta – e, sempre, godere dell'incontro con un Gesù che non lascia indifferente nessuno.
La seconda parte del capitolo è una riflessione su qualche aspetto particolarmente significativo del fatto raccontato: la gratitudine, il servizio, il perdono, le paure, la fede, la chiamata, la conversione, l'importanza di scegliere, la necessità che tante ferite hanno di essere guarite... Sono dimensioni della vita in cui, prima o poi, ci riconosciamo tutti. In questo risiede una delle principali virtù del Vangelo: non parla solo di Dio, parla anche di noi, uomini e donne di ogni epoca. Parla della nostra ricerca e di quello che le nostre vite possono arrivare a essere. E per questo, quando ci guardiamo in quello specchio, ci riconosciamo.
Alla fine, ognuno dei capitoli si conclude con una preghiera-poesia.

Tutti gli episodi narrati appartengono all'infanzia o alla vita pubblica di Gesù. Abbiamo condiviso in un altro testo anche momenti di riflessione sulla Passione (J.M.R. Olaizola,La Passione, Paoline, Milano 2020, ndr); in questo momento credo sia sufficiente questo incontro con un Gesù che guarda, ascolta, parla, tocca, chiama... e, sempre, trasforma.
Quanto all'ordine in cui si susseguono i racconti, ho cercato di mantenere la disposizione che troviamo nel Vangelo secondo Luca, da cui sono tratti la maggior parte degli episodi. In ogni caso, ognuno dei capitoli è indipendente dagli altri, in modo che la lettura può essere strutturata secondo criteri personali: perché una certa storia ci piace, per quello che racconta, per l'affinità che sentiamo con uno dei personaggi, per la familiarità con determinate storie o perché il tema di cui parla ci sembra importante per noi, in questo preciso momento.

È davvero un privilegio poter condividere queste intuizioni. Mi auguro che possano essere uno spazio che permette di avvicinarci a un Vangelo che è buona notizia per le nostre vite. Per me è stato così.

paoline jose maria rodriguez olaizola davanti a una pagina di vangelo libro p

Davanti a una pagina di Vangelo

Passione, tristezza, amore, tradimenti, lacrime, allegria, incontri, paura, solitudine, gelosie, invidia, ambizione, intrighi, rancori ostinati, lotta, generosità, adulterio, bontà... Tutto questo – e molto di più – è contenuto nel Vangelo. La contemplazione degli episodi evangelici, è una porta d'ingresso diversa da quella cui siamo abituati: ma ogni personaggio parla di noi, e il testo diviene parola viva per noi, oggi. E ci parla di un Dio che in Gesù continua a dare senso alla nostra vita.

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