Canto gregoriano e orchestra sinfonica

L'antico canto gregoriano, vocale e monodico, si sposa in questo progetto discografico con i suoni e gli accordi dell'orchestra sinfonica. Le elaborazioni musicali, a cura del M° Andrea Montepaone, sono eseguite dai cantori della Schola gregoriana Monodia Urbis e dai musicisti dell'Orchestra Sinfonica Supernova. Una pregevole proposta editoriale che esalta la bellezza di un repertorio intramontabile e lo rende fruibile anche al grande pubblico.

L'imprevista popolarità del canto gregoriano

Relegato a rare occasioni a causa di riforme musicali che male interpretarono il Concilio Ecumenico Vaticano II, il canto gregoriano ha conosciuto, negli ultimi anni, una popolarità imprevista. A ciò hanno contribuito in primo luogo numerosi studi volti a riportarlo alla sua vera forma di purezza, oltre a pubblicazioni discografiche filologiche.

Un progetto musicale originale

Nel 2015, con Sinfonia Gregoriana, ho tentato un particolare esperimento accompagnando i brani originali con l'orchestra per renderli maggiormente fruibili anche dagli ascoltatori che non frequentano abitualmente il genere o che lo considerano, nelle peggiori delle ipotesi, antiquato. Il positivo riscontro di pubblico che tale album ha avuto nel tempo ha spinto l'editore a richiederne un seguito, che dunque esce quattro anni dopo e che ha il medesimo intento, sia nel mantenere la stessa scrittura orchestrale sia nel rispettare le versioni ufficiali dei canti riportate dal Graduale Triplex. Come nel precedente lavoro, ho cercato di esaltare i caratteri peculiari di questo genere: spontaneità di linee, convinzione di colore, letizia misurata che riesce comunque a manifestarsi pur mantenendo la compostezza. La nuova sinfonia si riallaccia alla prima, ne ribadisce l'atmosfera, cerca di contribuire all'atemporalità dei brani che la compongono, alcuni di essi davvero celebri come l'intera Missa De Angelis, forse la più eseguita nel mondo, o il Te Deum, qui elaborato nel modo iuxta morem romanum.


L'importanza dei testi

Tengo in particolare a mettere l'accento sull'importanza dei testi, che sono di un'enorme ricchezza, con profondi riferimenti biblici: essi non portano concetti nuovi oltre quelli già espressi a favore della riflessione personale; aggiungono invece la bellezza, il ritmo e, a volte, esortazioni molto attuali per la vita come in Ubi caritas. Non si tratta di canti di massa, eppure, rivolgendosi come aiuto al singolo per la preghiera, riescono comunque ad unire la collettività.
Da ultimo una storia affascinante che mi piace raccontare: il brano Veni, veni Emmanuel, non molto conosciuto in Italia al contrario dei paesi anglosassoni, mi ha sempre colpito per il suo tono austero e così dolorosamente gioioso. Mi sono chiesto il perché e, dopo alcune ricerche, è emerso che le parole e la melodia si sono sviluppate separatamente. Il testo è una parafrasi in metrica di alcune delle Antifone O, che vengono cantate nei vespri degli ultimi giorni di Avvento. Questa parafrasi, probabilmente del XII secolo, fu tradotta in inglese nel 1851 ed associata ad una musica sconosciuta dal curatore editoriale Thomas Helmore, che non fornì alcun mezzo per verificare la sua fonte. Si ipotizzò addirittura che fosse una sua composizione finché il mistero non venne risolto nel 1966, quando fu scoperto nella Biblioteca Nazionale di Parigi un processionale del XV secolo proveniente da un'abbazia di monache clarisse a Meaux e contenente canti per le sepolture e le commemorazioni, tra cui la melodia di Veni, veni Emmanuel ma con un altre parole. La sua gravità deriva dunque dall'essere nata come canto funebre. Forse Helmore ha semplicemente trovato in queste note pervase di aspettativa gli accenti coincidenti con quelli del testo; forse vi ha scoperto elementi appropriati sia per l'Avvento che per l'attesa della vita eterna. Chi può dirlo?


Ascolta un brano


Condividi

canto-gregoriano-e-orchestra-sinfonica.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA