E tutti in coro: "Salviamo il Natale!"

I Domenica di Avvento - Anno C - 2021

C'è un vaccino che non scade nel tempo: l'amore vicendevole e verso tutti.

Quest'anno accade un fatto straordinario: su tutti i mezzi di comunicazione viene diffuso un messaggio – non è esagerato definirlo accorato – dei governi, degli industriali, dei sindacati, dei medici, dei commercianti, del turismo, della scuola, della pubblicità...: "SALVIAMO IL NATALE!". Dalla parte del popolo che lo riceve – familiari, colleghi, amici, gente incontrata per caso nelle file per il tampone o per la terza dose, davanti ai negozi dove si può entrare soltanto due alla volta – si risponde con l'auspicio, un misto di ansia e scaramanzia: "SPERIAMO CHE IL NATALE SI SALVI". Cosa succede?

Questo appello che non nasce – è chiaro – dalla preoccupazione di ridare importanza e limpidezza alla festa più coinvolgente del cristianesimo, contaminata da interessi diversi quando non contrastanti con quelli di Betlemme, richiama con forza le parole di Gesù con le quali la Chiesa inizia l'Avvento, il tempo liturgico che, facendo memoria della sua nascita in terra, esorta a prepararsi al suo ritorno come Signore della storia: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte». Queste premonizioni severe, unite a fenomeni preoccupanti sempre più frequenti: temporali che sembrano diluvi universali, tempeste distruttive come uragani, ghiacciai che si sciolgono, il buco nero che si allarga... e il Covid 19 che lancia la sua quarta ondata, richiamando la provvisorietà dell'esistenza, possono offrire davvero un contributo a "salvare il Natale", ridandogli la genuinità spirituale e l'importanza umana e sociale che merita. Accogliamo, perciò questo appello e mettiamoci tutto l'impegno per realizzarlo.

Di certo non mancheranno coloro che: "Ma il Natale che si vuole salvare non è quello vero, puro, autentico di Gesù, ma un'occasione di commercio e di divertimento". Costoro sbagliano, perché questo desiderio, sicuramente non identico alle aspirazioni dei profeti che la liturgia ci ripropone nelle domeniche di Avvento («In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra») è una conferma che tutto ciò che riguarda Gesù e il suo messaggio non ci cade addosso, ma ci rivela ciò che il nostro cuore desidera. Cosa raccomandano infatti i governanti, gli industriali, i medici e tutti gli altri per salvare il Natale? Possiamo riassumerlo con le raccomandazioni del Presidente Sergio Mattarella: la consapevolezza che la libertà non è capriccio o imposizione arrogante della propria senza il rispetto di quella degli altri; la convinzione che per una vita buona è necessaria la collaborazione con tutti e il rispetto di tutti; che l'arroganza dei pochi danneggia la folla dei più deboli; che buon governo e buona vita significano rinunciare al bene privato a favore del bene pubblico. E questo non è il messaggio autentico del Natale di Gesù, richiamato da papa Francesco con parole praticamente identiche?

Testa alta e cuore leggero

Naturalmente per chi crede alla nascita di Gesù a Betlemme e alla sua nuova nascita come Signore della storia non bastano la mascherina, le distanze, i vaccini... Occorrono una più viva e concreta consapevolezza del nostro essere provvisori e l'impegno a vivere questo tempo con l'attesa fiduciosa del ritorno di Gesù.
Come concretamente salvare questo "Natale 2021" in tutti i suoi significati lo indica Gesù stesso con una sintesi straordinaria: testa alta e cuore leggero: «Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina»; «state attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita».

"Risollevatevi! Alzate il capo! Non appesantite il cuore!". L'operazione non è facile, ma è disponibile un vaccino che non perde mai l'efficacia, ma anzi la aumenta continuamente: «crescere e sovrabbondare nell'amore vicendevole e verso tutti». Assumiamolo! Diamoci sotto! E il Natale sarà salvo.


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