La prima parola del nostro cammino è "ricerca". Nel vocabolario della lingua italiana è definita come: «Azione e risultato del ricercare o dell'andare cercando... Riferito a uno sforzo della mente: la ricerca di un nome, di una risposta adeguata, di un'espressione appropriata».
Cercare, dunque, è un verbo che indica un movimento, che coinvolge tutti i sensi, dalla nostra capacità intellettiva e emotiva fino alle mani e ai piedi. Un verbo che significa in sé anche azione e opportunità, nuove, scoperte, rischio o anche delusioni. Il proverbio dice: chi cerca trova.
L'espressione "cercare Dio" è molto frequente in tutta la Bibbia. Fin dal libro della Genesi, che Enzo Bianchi definisce «libro di apertura delle Scritture, un contributo alla ricerca di senso che segna il nostro cammino sulla terra», c'è un'azione costante di Dio che cerca di dare al genere umano una terra in cui abitare per costruire progetti buoni e belli. Al capitolo terzo della Genesi, dopo che Adamo e Eva hanno mangiato il frutto dell'Albero di cui non dovevano mangiare, Adamo si nasconde «ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?"». Prima di essere un'iniziativa dell'uomo, ricercare è anzitutto un'azione, un atteggiamento di Dio che va in cerca dell'uomo e della donna e lo va a recuperare dalla sua fragilità e peccato, sempre in maniera assolutamente gratuita.
Con la storia di Abramo, padre di tutti i credenti, che la Genesi descrive al capitolo 12, siamo di fronte a una chiamata inaspettata da parte di Dio che chiede a questo uomo di partire per andare in una terra nuova che Lui stesso gli indicherà. Abramo dovrà cercare la volontà di Dio anche in vicende molto strane e difficili. «Il Signore disse ad Abram: "Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò"... Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore».
Che significa "cercare", o ricercare, nel contesto sociale e culturale in cui viviamo e di cui siamo anche noi i costruttori? Da sempre l'uomo ha cercato di capire sé stesso, chi è e dove va. La ricerca della propria felicità e della propria realizzazione spesso coincide fondamentalmente con la ricerca dell'essere amato e di amare. La ricerca della realizzazione dei propri sogni, spesso, non è facile. Molte volte si è costretti a rinunciarvi per vari motivi. Siamo persone in cerca di qualcosa o di qualcuno. Il desiderio di stare bene con sé stessi e con gli altri ci accompagna sempre.
Il ricercare una vita migliore in contesti e in Paesi dove c'è guerra e povertà spinge molte persone a mettersi in viaggio e ad affrontare pericoli di ogni genere, anche a rischio della vita. Il nostro mare Mediterraneo è testimone silenzioso di tante storie e di tante vite spezzate dal sogno di un porto sicuro.
Nelmondo digitale, invece, il cercare e la ricerca sono diventate cose semplicissime. Sui motori di ricerca come Google e sui social cerchiamo e troviamo di tutto... anche persone di cui non ricordavamo più neppure il nome! Ma spesso ricercare la verità e l'autenticità delle fonti delle notizie o dei video online è più difficile e occorre avere intelligenza e capacità critica di giudizio nel ricercare, per non rimanere ingannati e intrappolati da fake news o altre esperienze spiacevoli.
Molto spesso la ricerca della propria felicità coincide con la realizzazione di un progetto di vita o di un impegno professionale. In tanti occupano il proprio tempo e la vita per raggiungere specifici obiettivi nella propria professione, nel costruire una famiglia o impegnandosi nel mondo del volontariato. In merito a questo ultimo punto, le tantissime associazioni no-profit sono la più lampante e bella testimonianza: in Italia 6,63 milioni (12,6%) di persone si impegnano gratuitamente per gli altri o per il bene comune, 4,14 milioni (7,9%) lo fanno all'interno di organizzazioni e 3 milioni (5,8%) individualmente (dati Istat 2013).
Pensiamo anche ai tantissimi giovani e adolescenti di tutto il mondo che, in questi ultimi anni, si sono mobilitati per far pensare, riflettere e indurre i capi delle Nazioni del mondo ad agire riguardo al clima e all'urgenza di cambiamenti radicali per salvare il nostro pianeta.
Ogni scelta che facciamo, inevitabilmente, porta in sé un bene o un male, per sé stessi, per gli altri e per il pianeta.
In questi giorni è stato pubblicato dalla San Paolo Abbi cura di me, il libro di Simone Cristicchi, uno dei cantautori più rappresentativi della canzone d'autore della musica italiana. Il cantante, in questo libro, racconta la sua personale ricerca spirituale e il suo percorso umano e professionale. «Raramente» - si legge nella presentazione fatta dall'editore - «un protagonista delle scene e chi ne narra la vicenda trovano un'intesa creativa e profonda come è capitato nella stesura di questo libro a Simone Cristicchi e a Massimo Orlandi: quest'ultimo ha raccolto confidenze, interpretato suggestioni e riportato dialoghi, rielaborando e riproponendo a sua volta, con personalissima creatività, la ricchezza di un percorso già originale».
In un'intervista rilasciata a Silvia Gianatti, sul n.7 della rivista Vinyl, Simone Cristicchi alla domanda «Il bisogno di andare a ricercare cosa conta davvero da dove nasce?», risponde: «Ho fatto un'esperienza bellissima. Sono stato una settimana in convento tra suore di clausura e lì si praticava il silenzio: incredibile per noi che viviamo nella mondanità dell'epoca moderna. Osservare la vita di queste persone che non hanno nulla e si devono barcamenare tutto il giorno per continuare a vivere, facendolo con una gioia infinita e pensando costantemente all'umanità, ha influito molto nella mia ricerca personale. E mi ha fatto capire che la vera felicità non è nell'accumulo di soldi, impegni, cose e gloria. La felicità è nelle piccole cose».