L'arte floreale nella liturgia/4

L'arte floreale è un servizio mistagogico, che ha il compito di introdurre i fedeli alla contemplazione della bellezza del mistero cristiano.

L'arte floreale per la liturgia non è Ikebana, sebbene molto gli si avvicini. Il confronto è molto interessante; l'Ikebana nasce dal silenzio, dalla preghiera, dall'offerta, dalla solidarietà con la natura... e tutto ciò è molto vicino alla Liturgia cristiana, come si legge nella Storia dell'arte Sogetsu, arte giapponese maturata attraverso secoli di tradizione.

«Il monaco intuiva che una composizione floreale collocata davanti all'immagine del Budda avrebbe dovuto simbolizzare l'intero universo: tutto ciò iniziò in una piccola capanna accanto a un lago, pochi fiori, ove il fiore sbocciato, il bocciolo semi aperto e la gemma chiusa simbolizzano il passato, il presente e il futuro... (da: Storia dell'arte Sogetsu).

La Liturgia cristiana però ha le sue radici nella Scrittura, nella rivelazione di Dio Trinità, Unico e indivisibile, Padre e Figlio e Spirito Santo, della cui gloria risplende l'universo; la liturgia affonda il suo senso nella santa risurrezione del Signore, nel Giardino della sua morte e sepoltura dove accade l'incontro nuziale tra il Nuovo Adamo e la Nuova Eva, nata dal sua fianco squarciato, che in ogni nostra liturgia si fa attuale.

Fare dello spazio liturgico un Giardino trasfigurato è, in realtà, entrare nella mistica trasformante dell'incontro nuziale tra Cristo e la sua Sposa-Chiesa. Elemento fragile, il fiore, inutile spreco... si può fare a meno della sua luce, del suo profumo e colore ma tutto parlerebbe di meno di quanto di sublime accade. È l'incarnazione ancora una volta che giustifica... lo spreco.

Come la musica, i canti, la luce, la Parola, il gesto, il profumo, la danza, la bellezza del lino e della seta, l'architettura e la pittura... i fiori sono un linguaggio capace di introdurre all'esperienza di Dio. Essi sono presenti nella liturgia per un umile servizio: preparare l'ambiente dove Dio incontra il suo popolo, la sua sposa, un incontro «nuziale», di «alleanza», che occorre sia segnato dalla bellezza sobria ed elegante, dalla festa e dalla gratuità.

L'uomo, nella liturgia si fa voce di ogni creatura; nella preghiera della Chiesa e nei sacramenti, le creature vivono i «tempi ultimi» e sono con noi, in certo modo, redente e trasfigurate dalla stessa liturgia che è salvezza in atto. Può disporre in maniera adeguata i fiori nelle nostre chiese colui o colei che ha ascoltato e ascolta la Parola di Dio, quella di ogni festa o domenica e conosce cosa avviene tra Dio e l'umanità.

Preparare una «composizione» per la liturgia è come fare l'omelia: i fiori, a modo loro, celebrano il Signore, il suo Mistero in quel giorno!
Chi dispone i fiori attinge alla natura generosa, secondo le stagioni, e spiega con rigore e fedeltà il Vangelo del giorno o il senso della celebrazione e della festa, senza allegorie e simbolismi fuori luogo. Si tratta di un vero ministero, un servizio di Chiesa, per celebrare il Signore e aiutare i fratelli riuniti in assemblea.

La bellezza, il colore, il profumo dei fiori sono offerta, lode, canto e risposta alla Parola, sono lo spreco dell'amore per una esperienza sponsale che deve accadere. Come ogni Arte per e della liturgia lo statuto è «far vedere», nella fede, il Mistero, ed entrare, partecipare, lasciarsi salvare da esso.

Orientamenti

Nel fiorire la tua chiesa:

  • Impara la lectio divina sui testi del Lezionario domenicale e festivo.
  • Conosci i Libri liturgici, l'Anno liturgico e i diversi riti.
  • Armonizza la «composizione» ai colori della liturgia: bianco, verde, oro, rosso, viola, rosa (cf. Ordinamento Generale del Messale Romano, 346)
  • Dimentica i fiori finti!
  • Utilizza fiori secchi ma veri, quando l'inverno ti priva di quelli freschi: la verità dei segni è principio irrinunciabile nella liturgia.
  • Le piccole piante, raggruppale come in un giardino per ottenere aiuole diverse, non sparpagliarle per tutta la chiesa.
  • Sappi distinguere lo «spazio» da fiorire e impara a leggere la tua chiesa.
  • Il santo altare è ara del sacrificio del Signore e del nostro sacrificio, mensa del convito divino, tomba, pietra e trono dell'Agnello immolato; è preferibile porre i fiori e i candelabri accanto piuttosto che su di esso (cf. Ordinamento Generale del Messale Romano 305-307).
  • Diversifica i tempi liturgici e, secondo le indicazioni, in Avvento disponi con sobrietà fiori e foglie, in Quaresima poni fiori solo presso la custodia eucaristica.
  • Non mettere troppe composizioni né troppi fiori: spesso una sola è sufficiente. I fiori non devono disperdere l'attenzione ma raccoglierla, orientarla verso la Presenza, devono offrire la nota giusta nella sinfonia dei segni. La povertà elegante è bella e poi abbiamo sempre i poveri con noi a cui pensare.

In cosa consiste un corso di arte floreale per la liturgia: il suo scopo

  1. L'arte floreale è un servizio mistagogico: dalla Parola alla composizione (importanza della lectio divina); i fiori nella Bibbia; conoscenza dell'Anno Liturgico e delle sue feste; introduzione al Lezionario; i sacramenti e le altre celebrazioni liturgiche.

  2. Un'arte tra le arti a servizio della Liturgia; i fiori nella storia dell'arte.

  3. Alla scoperta delle nostre chiese: iniziazione alla lettura dello spazio liturgico.

  4. L'arte di «arredare»: un tempo, uno spazio, degli spazi, un evento, un'atmosfera, un abitare...

  5. Formazione tecnica: il colore e i colori; i fiori e il loro linguaggio; osservare, educare lo sguardo: accogliere, vivere la creazione e offrirla. Introduzione alla composizione floreale: forme stereotipe, forme libere, accenno all'Ikebana, composizioni specifiche per la liturgia nello stile del laboratorio. Condizionamento dei vegetali, montaggi, contenitori, materiali.

 

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