La gratitudine

Misericordia in pillole

"Il bisogno di amare si esprime soprattutto nel sentimento della gratitudine" (Rocco Quaglia).

Icona splendida di una donna che ama e ringrazia
è Maria di Nazareth.
Ha saputo dall'angelo che l'anziana cugina
Elisabetta attende un bimbo. Le vuole bene. La ama.
Per questo, parte e va in fretta – dice il vangelo - a prestarle il giustificato servizio.
E lassù sulla montagna nel primo incontro
la cugina la saluta festante: "beata te che hai creduto...".
L'atteggiamento di Maria acquisisce una potenza nuova.
Esplode iin un canto di gratitudine al Dio che l'ha resa madre:
"L'anima mia magnifica il Signore...".
Amare è riconoscere il bene presente nell'altro;
amare è gioire senza alcun interesse personale del bene dell'altro.
Amare davvero è amare in Cristo che ci ha amati per primo e ha dato se stesso per noi.
Altra icona è Gesù. Ha scelto un gruppo di giovani,
li forma con la parola e con l'esempio ad essere apostoli,
annunciatori del suo Vangelo nei vari Paesi dove andranno,
dopo la sua passione, morte e risurrezione.
Durante il comune cammino gli apostoli
e altri seguaci acquisiscono una mentalità nuova.
Imparano essi pure ad amare, e ad amare sino al sacrificio di sé.
E Gesù ringrazia il Padre amato perché
ha rivelato loro le verità che non tramontano...
"Ti ringrazio, Padre, perché hai rivelato ciò ai piccoli...";
a quanti possiedono un cuore libero, senza pregiudizi, semplice e accogliente.

  Pensiero di Rocco Quaglia, in: Vivere la benevolenza, Paoline, commento di Biancarosa Magliano


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