La Liturgia risorsa di umanità

69a Settimana Liturgica Nazionale

La «Città dei Sassi», proclamata capitale europea della cultura per il 2019, ospita quest'anno la 69a edizione della Settimana Liturgica Nazionale. "La liturgia come risorsa di umanitàʺ, come luogo di costruzione del nuovo umanesimo in Gesù Cristo, che assume e trasfigura tutto l'umano, questo il tema dell'evento ecclesiale di fine agosto.

Dio si è fatto come noi per farci come Lui. Questa è l'Incarnazione, questa è la liturgia: incontro, intreccio, sinergia tra il divino e l'umano in un abbraccio che ci trasforma, divinizzandoci.
Ecco perché la liturgia è una delle realtà essenziali e decisive per la vita della Chiesa. Lo ha affermato il Concilio Vaticano II nella costituzione liturgica SC 14, secondo la quale «la liturgia è la prima e per di più necessaria sorgente dalla quale i fedeli possono attingere uno spirito veramente cristiano».

Enzo Bianchi, emerito priore di Bose, nell'introduzione al libro Il Vangelo celebrato, afferma con parresia: «Dopo l'entusiasmo suscitato dal rinnovamento liturgico conciliare, in questi anni la liturgia sembra essere lentamente scivolata ai margini degli interessi principali della Chiesa. Si ha talvolta l'impressione che la liturgia si trovi oggi nel cono d'ombra di questioni e dibattiti ecclesiali ritenuti centrali, come la famiglia, l'educazione, i poveri e più in generale i temi morali e sociali. Sebbene non manchino comunità dove la liturgia è vissuta intensamente e nelle quali le sono riservate attenzioni ed energie significative, non si può tuttavia non osservare un certo sconcerto» (p. 5).
Interessante poi l'accostamento tra liturgia e vita religiosa secondo cui starebbero subendo la stessa sorte di declino proprio perché fortemente legate l'una all'altra come segno di ciò che è essenziale per la vita della Chiesa e per la sua missione nel mondo: «La situazione nella quale si trovano oggi la liturgia e la vita religiosa è anche in buona parte l'esito di una Chiesa che negli ultimi decenni ha privilegiato la militanza movimentistica al posto della presenza evangelica, l'affanno dell'azione pastorale al posto del primato dell'ascolto della Parola e del gesto spirituale, l'ansia di contare e di apparire agli occhi del mondo invece di "rifugiarsi nel Vangelo come nella carne di Cristo" (Ignazio di Antiochia)» [p. 6].
Parole e riflessioni condivisibilissime per coloro che credono fortemente che non ci potrà essere un rinnovamento della Chiesa senza un rinnovamento della vita liturgica o – come ancora afferma Enzo Bianchi – «non vi può essere una Chiesa viva e una liturgia affaticata, così come non vi può essere una Chiesa in uscita e una liturgia in ritirata. La Chiesa evangelizza come celebra: la credibilità dell'una è il riflesso della vitalità dell'altra» (p. 10).

69a Settimana Liturgica Nazionale

Su questa traettoria si pone l'impegno del Centro di Azione Liturgica (CAL) che a Matera celebra la 69a Settimana Liturgica Nazionale dal 27 al 30 agosto dal tema: «La Liturgia risorsa di umanità. "Per noi uomini e per la nostra salvezza». Coloro ai quali sta a cuore la vita liturgica sono invitati a unirsi a noi nell'approfondire la liturgia come «risorsa di umanità», come continuazione e attuazione nell'oggi del mistero dell'Incarnazione. La liturgia come risorsa di umanità, come luogo di costruzione del nuovo umanesimo in Gesù Cristo, assume e trasfigura tutto l'umano; nel gesto sacramentale l'agire di Dio e dell'uomo operano insieme, in modo che spirituale e umano formano una sola cosa. Tutto l'umano entra nell'azione liturgica perché tutto l'uomo – corpo, spirito, intelligenza – è implicato nella liturgia poiché «Dio parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi per invitarli e ammetterli alla comunione con sé» (DV 2).

Sarà dunque la «Città dei Sassi», proclamata capitale europea della cultura per il 2019, a ospitare la 69a edizione della Settimana Liturgica Nazionale, l'evento ecclesiale di fine agosto che vede convenire dalle diverse regioni della lunga Italia, sacerdoti, religiosi e religiose, laici e laiche perlopiù impegnati nella pastorale, a riflettere e approfondire quella realtà che il primo documento del Concilio Vaticano II indicò essere al cuore della vita della Chiesa, culmine verso cui fa convergere tutte le sue azioni e fonte da cui trae vigore per la sua missione.

Un'aria fresca e rinnovata, un fervore foriero di nuova energia si coglie sul volto sorridente di quanti hanno avviato la preparazione di questa Settimana, dai due vescovi, Mons. Claudio Maniago Presidente del CAL e il vescovo della Diocesi ospitante, Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, dai membri della ormai settantunenne associazione, ai referenti dell'Arcidiocesi di Matera-Irsina. L'impulso lo si deve al discorso di Papa Francesco pronunciato nell'udienza concessa ai partecipanti alla Settimana Liturgica Nazionale dello scorso anno vissuta nella città eterna. Dopo aver tracciato un percorso svoltosi lungo tutta la prima metà del secolo XX e approdato in forma matura al Concilio Vaticano II, ha affermato con solare chiarezza che la riforma liturgica seguita al Vaticano II è irreversibile. Invitava piuttosto tutti gli attori della formazione liturgica, dai pastori ai laici impegnati nella pastorale parrocchiale, dalle varie associazioni e istituzioni che se ne occupano specificamente, allo stesso Centro di Azione Liturgica, nato allo scopo 71 anni fa, ad approfondirne le ragioni e a farla conoscere per realizzarla nel modo più autentico, senza nostalgie paralizzanti o fughe in avanti che la snaturano.

In questo contesto e per far proseguire il proprio impegno, forte della consegna papale, il CAL, unitamente all'Arcidiocesi di Matera-Irsina, ha pensato il tema di quest'anno e ne ha articolato il ricco programma, nel solco del cammino pastorale delle Chiese che sono in Italia tracciato nel convegno di Firenze del 2015. La Liturgia è «risorsa di umanità», perché in essa si «accosta» l'umanità crocifissa e glorificata del Signore risorto, operante nell'umana azione rituale della Chiesa e dallo Spirito si è formati quale uomo nuovo in Cristo.

La 69a Settimana Liturgica Nazionale non intende svelare nessuna novità, ma a cinquantacinque anni dalla costituzione liturgica, e a settantun anni dalla nascita del CAL, intende ribadire con forza, e con sempre maggior consapevolezza, in un mutato contesto culturale ed ecclesiale, il ruolo fondamentale della liturgia nella storia della salvezza. Contro il pelagianesimo liturgico che si abbarbica alla materialità dei riti e che identifica la tradizione della Chiesa con i propri gusti o nostalgie (cf. GE 47-62); e contro lo gnosticismo liturgico (cf. GE 36-46) che disincarna il mistero dando vita a una spiritualità soggettivistica, che pensa «un Dio senza Cristo, un Cristo senza Chiesa, una Chiesa senza popolo» (GE 37), la 69a SLN, attraverso tutti gli interventi armoniosamente programmati, unisce la propria voce a quella di Papa Francesco perché dalla celebrazione liturgica ognuno possa uscire più umano di come vi entra; più umano a immagine del Verbo di Dio fatto carne non per gli angeli, ma «per noi uomini e per la nostra salvezza».

Sono attese nella città lucana intorno alle cinquecento persone, provenienti non solo dall'arcidiocesi materana e dalle vicine diocesi della Basilicata e della Puglia, ma anche da ogni parte d'Italia.
Il nostro augurio per questo cammino ecclesiale si traduce in preghiera: siano le nostre liturgie riserva di senso, sorgente viva che ci ristora, nella quale ci tuffiamo e dalla quale beviamo l'acqua che disseta veramente e non lascia in noi arsura di sorta.

sr. M. Emmanuela Viviano, consigliera CAL
don Giovanni Di Napoli, segretario CAL


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