Le Paoline al Convegno Nazionale Vocazionale

"Come se vedessero l'invisibile" è il tema del Convegno nazionale delle vocazioni, promosso dai vescovi italiani, che si è tenuto al The Church Village di Roma dal 3 al 5 gennaio 2019.

Vi hanno partecipato circa 600 persone, provenienti da tutto il territorio nazionale, tra operatori pastorali, catechisti, seminaristi, direttori regionali e diocesani della PV, religiosi e religiose e anche alcuni rappresentanti della Famiglia Paolina impegnati nell'animazione vocazionale. Anche noi Paoline c'eravamo.
Lo slogan Come se vedessero l'invisibile, tratto dalla esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco al n. 150, ha ritmato lo svolgersi dell'intero evento. Il Convegno si è snodato attraverso quattro diversi momenti: vedere l'invisibile, guardare la realtà, riconoscere la Santità, scegliere il futuro.

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Il 3 gennaio hanno aperto i lavori lo scrittore Federico De Rosa – un ragazzo affetto da autismo non verbale che, sostenuto dal padre Oreste, ha interagito con l'assemblea – e fr Luciano Manicardi, Priore della comunità di Bose. Con sapienza hanno accompagnato l'assemblea a riconoscere che la storia, i fatti, gli incontri, le persone possono essere i luoghi, oltre le apparenze, in cui imparare a guardare con occhi nuovi e senza paura della diversità. In particolare a Federico sono state rivolte varie domande dai partecipanti e - nonostante la sua disabilità - ha dato risposte profonde e inaspettate attraverso l'utilizzo del pc, che dava voce ai suoi pensieri.

Il 4 gennaio sono stati realizzati tre laboratori per condurre i partecipanti a relazionarsi con 'nuovi' linguaggi e 'nuove' provocazioni per la pastorale vocazionale di oggi attraverso il mondo digitale, l'impegno sociale, il corpo e la preghiera. Nel pomeriggio dello stesso giorno tre testimonianze sulla santità dalla 'porta accanto'. È intervenuto Enrico Petrillo, marito di Chiara Corbella, il vescovo di Ugento mons. Vito Angiuli che ha condiviso alcuni ricordi della vita di don Tonino Bello e la prof.ssa Mirella Susini della comunità dei martiri di Tibhirine.

Infine, la mattinata del 5 gennaio, giornata di chiusura del convegno, ha visto protagonisti alcuni partecipanti al Sinodo sui giovani (ottobre 2018) da poco conclusosi: mons Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare di Genova, don Rossano Sala, segretario speciale del Sinodo dei vescovi, sr Alessandra Smerilli, docente di economia politica (Auxilium, Roma), fr Roberto De Luca, direttore dell'Ufficio diocesano per la pastorale delle vocazioni (Loreto) e Gioele Anni, incaricato del settore giovani dell'Azione Cattolica Nazionale. Ognuno di loro ha offerto all'assemblea una sintesi del proprio vissuto allo scorso Sinodo dei Vescovi (ottobre 2018), aprendo nuove prospettive per il futuro.

Al termine di questa esperienza mi sembra significativo condividere alcune espressioni del giovane Federico che, nonostante la sua disabilità, ha consentito ai partecipanti di sperimentare quanto sia importante avere occhi capaci di andare oltre ciò che è visibile per cogliere quella scintilla di mistero presente in ogni essere: «L'Amore non è un'emozione. Non è un sentimento. È una consapevolezza molto profonda che non ci sia nulla al mondo di realizzante e gratificante come lodare Dio e servire i fratelli. È vita da "star"». E noi ci crediamo e auguriamo a tutti una vita da vera "star"... della porta accanto.


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