Marco Guzzi: la vita è l'opera

Una biografia

Siamo abituati a espressioni come "la vita e l'opera" di un grande artista o di altri personaggi famosi. Siamo meno abituati... all'accento sulla "E", che indica una identità che senza le opere non sarebbe tale.

Il titolo di questo libro, La vita è l'opera, esplicita appunto questo concetto: la vita e l'opera di una persona non sono - o non dovrebbero essere - due realtà differenti, e poco importa che si tratti di una persona famosa o no e che l'opera sia famosa e conosciuta o no. Tutti, infatti, diventiamo quello che siamo attraverso quello che compiamo giorno per giorno. E possiamo starne certi: se crediamo in quello che facciamo e lo facciamo con coerenza, indipendentemente dai risultati, noi siamo un'opera d'arte che si va compiendo e che, compiendosi, diventa un tassello unico e insostituibile del grande mosaico che è la Storia umana. Non è esagerazione o presunzione; semmai ci pensiamo troppo poco e ci lasciamo prendere dalla tentazione che valga solo ciò che appare e che può essere misurato subito!

Credo che la spiegazione del titolo di questo libro-intervista - che si articola in dodici dialoghi - sia importante perché è in questa ottica che si snoda la biografia di Marco Guzzi, curata da Francesco Marabotti.

Marco Guzzi

Voce radiofonica e televisiva nota e molto apprezzata dal pubblico, Marco Guzzi ha condotto programmi come 3131, Le ore della notte, Dentro la sera. Conversazioni sulle grandi questioni che interpellano tutti e sulle quali abbiamo solo bisogno di qualcuno che le rivesta di parole vere e qui sta il segreto del grande successo di queste sue trasmissioni. La formazione di Marco Guzzi si alimenta - fin da quando era giovanissimo - di filosofia, che diventa poesia e dialogo illuminante con i suoi ascoltatori.

Nelle pagine di questo libro ripercorre le tappe fondamentali del suo cammino interiore (anche il cammino professionale è un cammino interiore) che lo hanno portato alla costituzione del movimento Darsi pace, un movimento culturale che si esprime attraverso gruppi di liberazione interiore. Questi gruppi nascono appunto dall'urgenza di comunicare una visione del mondo e della storia in grado di re-interpretarne il senso globale e di inventare modalità capaci di rispondere alla continua novità che ci viene incontro e che dobbiamo cogliere, per non rimanere prigionieri di un passato soffocante e sterile.

È sotto gli occhi di tutti che il modello sociale, politico, economico e, in parte, anche il modello religioso, che cerchiamo di difendere è, secondo Guzzi, ormai inadeguato a rispondere alle sfide di una umanità che sta cambiando. Una intuizione-provocazione su cui i gruppi Darsi pace stanno lavorando è riconducibile al concetto che il modello di umanità - che Marco Guzzi definisce egoico-bellico - sta mostrando tutta la sua fragilità e debolezza. Un io che si credeva forte, solido, in grado di determinare se stesso attraverso la ragione, la forza economico-politica, la tecnica, sperimenta che proprio questo modello sta diventando una trappola mortale.
Troppo a lungo abbiamo pensato di essere i padroni dell'ambiente e della natura. Le catastrofi ambientali a cui stiamo assistendo ci ricordano, a chiare lettere, che noi siamo parte della Natura e non i padroni. Quasi con stupore abbiamo scoperto che ogni violenza fatta alla Terra l'abbiamo fatta a noi. Emergenze sanitarie che credevamo ormai superate sono diventate in poche settimane pandemie che non possiamo controllare. Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo polacco, sostiene che «l'unica costante della modernità è il cambiamento e l'unica certezza è l'incertezza». Tutto questo sa di perdita e può farci paura, ma non possiamo valutare solo gli aspetti di perdita! In fondo, se ci pensiamo bene, tutta la vita è un cammino e camminare vuol dire lasciare panorami apparentemente tranquillizzanti, perché conosciuti, per scoprirne altri e nessuno ci può dire in anticipo se saranno più o meno belli!

In uno dei dialoghi che compongo questo saggio, Guzzi dice: «Quando noi studiamo i fenomeni economici, culturali, sociologici solo in chiave di perdita, vedendo solo ciò che stiamo smarrendo, dovremmo capire che forse non sempre quello che stiamo perdendo andrebbe rimpianto». È urgente accettare l'idea che la persona è sempre in divenire e raggiunge traguardi che mai sono definitivi. Per accettare questa idea affascinante ma faticosa, è necessario prendere coscienza che la persona non è solo il suo privato e si può "salvare" solo coniugando i processi interiori con quelli politici, economici e culturali. Guzzi sostiene che in questo spazio vitale i gruppi Darsi pace svolgono un ruolo importante per mettere in moto questi processi che possono «rendere la vita divertente, gioiosa, nella fatica della crisi, la quale può anzi diventare un luogo molto fecondo, nella misura in cui ognuno di noi riesce a vivere la propria trasformazione continua come una trasfigurazione, una rivelazione, una trascrizione in bella di ciò che è. Questo è un processo iniziatico, non è cosa facile o immediata, e dura per tutta la vita. Se viviamo così tutta la vita, però, l'esistenza acquista senso».

Marco Guzzi è anche ideatore e direttore della collana "Crocevia" a cui appartiene anche questa biografia. Iniziata con le Paoline nei primi anni di questo secolo, la collana raccoglie saggi che affrontano, in modo approfondito, i temi che in questo libro-intervista sono presentati e che segnano le tappe dei gruppi Darsi pace. Sono strumenti pensati e pubblicati non solo per coloro che partecipano ai gruppi; sono strumenti di crescita personale perché offrono a lettrici e lettori indicazioni per interpretare e abitare la nostra vita personale e la nostra storia. La domanda di senso che accompagna ognuno di noi può trovare in questi saggi, non risposte, ma sicuramente indicazioni, stimoli, parole che possiamo dire a noi stessi e a chi ci sta accanto.


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