Nomadland

Cineforum

Chloé Zhao, cinese di nascita, racconta ancora una volta l'America che ama: quella dei grandi spazi, di cui filma i limiti tanto quanto l'assenza di confini, e la solidarietà fra coloro che si ritrovano ai margini. Un cinema senza paura che racconta una nazione con gli occhi di un'anima in perpetuo movimento.

Il film

Ispirato al libro omonimo di Jessica Bruder, Nomadland è un film drammatico dove la regista Chloé Zhao descrive luoghi, paesaggi e tolleranza, mettendo a fuoco tutta la complessità della periferia americana. La narrazione si snoda attraverso un racconto d'inchiesta che vede come protagonista Fern, donna sola, vedova, senza casa né lavoro. La nuova crisi finanziaria ha spazzato via il suo mondo e i suoi averi ma senza piegare la sua voglia di vivere. Alla rassegnazione subentra il coraggio. Un vecchio furgoncino diventa la sua casa dove carica le poche cose che le restano. In cerca di lavoro e di nuovo futuro intraprende un lungo viaggio sulle strade americane che presto si trasformano nel suo habitat naturale. Nei parcheggi dove si ferma incontra persone che come lei sono alla ricerca di lavoretti stagionali, di rapporti umani e di solidarietà; un popolo di vagabondi che cerca di guadagnarsi da vivere lavorando nei posti più svariati, dai magazzini Amazon alla pulizia dei piazzali di sosta. Pur vivendo ai margini della società riescono a costruire tra loro un tessuto comune dove nascono legami di una vera comunità: amicizia, sostengono, cura, protezione.

Per riflettere dopo aver visto il film

Il film Nomadland è un racconto profondo e intenso sugli emarginati di oggi, gli ultimi di una società esasperata che dimentica i più deboli, abbandonandoli a se stessi senza aiuti e compassione. Tratteggiando il personaggio di Fern, la regista rappresenta il progressivo cambiamento della donna che, come un vagabondo di un'epoca moderna, intraprende un lungo viaggio esistenziale; rinuncia al superfluo ritrovando nuovo impulso per ricominciare a vivere al di fuori di una società conformista e stereotipata. L'occhio della macchina indaga e descrive una umanità schiacciata dalla fatica e dalla miseria, condizioni che segnano il cammino dei personaggi senza però indebolirne la speranza e il vivere solidale. Uno specchio che rimanda stati d'animo e relazioni nate sulla strada caratterizzate da empatia e desiderio di prossimità. Un mondo di nomadi che lungo il cammino dell'esistenza sanno farsi prossimo.

Una possibile lettura

Nomadland descrive gli scartati di oggi che faticano a trovare una casa e procurarsi o conservare un lavoro. Lo fa con tatto e discrezione, evidenziando la fierezza con cui questi esclusi portano avanti la propria vita combattendo ostinatamente per un domani migliore. Lo stile suggestivo e forte della narrazione, profondamente realistico e essenziale, descrive la vita attraverso gli spazi aperti della periferia statunitense. Un'analisi sul nostro tempo e sulle trasformazioni in atto. Una satira amara che mostra la disfatta della nostra epoca. Al 77° Festival di Venezia, la giuria internazionale del premio cattolico Signis ha assegnato a Nomadland una menzione speciale con questa motivazione: il film «ci racconta dei tanti adulti e anziani, segnati da lavoro precario e occasionale, che percorrono il territorio statunitense con i loro camper in cerca di nuova occupazione. Un'umanità che richiama i vecchi pionieri americani, che non dice mai addio ma semplicemente "ci rivediamo lungo la strada". Attraverso il personaggio di Fern, meravigliosamente interpretato da Frances McDormand, riusciamo a cogliere la dignità e la solidarietà che si respira tra questi nomadi della società post-industriale. Questo road movie di Chloé Zhao, dalla fotografia così suggestiva, si rivela un potente inno alla vita».

 

Genere: Drammatico
Regia: Chloé Zhao
Interpreti: Frances McDormand (Fern), David Strathairn (Dave), Linda May (se stessa), Charlene Swankie (se stessa), Bob Wells (se stesso)
Nazionalità: Stati Uniti
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Anno di uscita: 2021
Soggetto: Dal romanzo di Jessica Bruder,
Sceneggiatura: di Chloé Zhao
Fotografia: Joshua James Richards
Musica: Ludovico Einaudi
Montaggio: Chloé Zhao
Durata: 108'
Produzione: Frances McDormand, Peter Spears, Mollye Asher, Dan Janvey, Chloé Zhao. Casa di produzione: Highwayman Films, Hear/Say Productions, Cor Cordium Productions
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione film della Conferenza Episcopale Italiana: Raccomandabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematiche: Amicizia, Anziani, Cronaca, Donna, Emarginazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Malattia, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Povertà, Solidarietà, Solidarietà-Amore
Note:
- Leone d'oro alla 77a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2020),
- Menzione speciale premio cattolico internazionale SIGNIS,
- Golden Globe 2021 per il miglior film drammatico e regia di Chloé Zhao


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