Scelti per essere santi

Lectio divina sulla lettera agli Efesini

La lettera che l'apostolo Paolo scrive alla comunità di Efeso da lui fondata, offre un punto di vista sul disegno salvifico di Dio sorprendente e innovativo rispetto agli altri scritti paolini. La partenza è per così dire "dall'alto": considera e contempla l'originario disegno del Padre che coinvolge tutto e tutti, l'umanità e ogni vivente.

Dio ha benedetto ogni vivente con ogni benedizione. Si tratta di un modo per dire che il Creatore si lega indissolubilmente alla sua creatura e ne stabilisce l'incancellabile dignità.

Un progetto magnifico

La lettera agli Efesini inizia con "Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo". Come può Paolo sapere cosa avesse in mente Dio nell'atto originario da cui nasce l'umanità? Si potrebbe pensare che in qualche modo l'apostolo abbia guardato Dio faccia a faccia, assistendo alla sua opera. Il testo appena citato fa comprendere che non è così: non salendo al cielo Paolo ha scoperto la qualità dell'esistenza, ma a partire dal suo incontro con Gesù. È dall'esperienza storica che si comprende il grande disegno di Dio. È dall'incontro con il Figlio salvatore, vita risorta dalla morte, che l'apostolo comprende e annuncia la scelta divina di fare di ciascuno un "santo e immacolato nella carità". Il Padre vuole figli, non servi. 

È stato abbattuto il muro di divisione

L'azione di Gesù ha la capacità di superare ogni divisione. Egli abbatte il muro che separa popolo da popolo. Paolo ha in mente in particolare il conflitto tra i suoi fratelli ebrei e gli altri popoli. I primi guardavano gli altri con disprezzo. Ora invece Gesù ha tolto di mezzo l'inimicizia e coloro che credono in lui sono chiamati ad essere custodi di questa unità, cooperatori dell'azione di Dio nel costruire la riconciliazione cosicché si possa sperimentare che in Cristo non ci sono lontani e vicini, ma tutti sono un popolo solo di salvati.

Radicati nell'amore di Cristo

L'unità e la riconciliazione si realizzano mediante uno stile di vita che mette in primo piano la carità. Gli umili operatori della carità sono i veri figli e vivono come ha vissuto Gesù. La santità dunque è nientemeno che la pienezza della carità che ciascuno realizza nella condizione in cui ci si trova a vivere. I "santi e immacolati" secondo il disegno di Dio non sono le persone perfette, ma coloro che piegano le ginocchia davanti al Padre. Si coglie qui la tipica mentalità paolina: la fede rende capaci di vita rinnovata nel nome di Gesù. Chi vive secondo lo Spirito del Signore compie anche le opere che egli stesso ha compiuto. L'amore di Cristo per il Padre e per l'umanità è così la radice di ogni amore.


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