Una festa che non tramonta mai

"La Domenica è festa" è il nuovo album di don Giosy Cento, prete cantautore molto popolare e amatissimo fra i giovani. 14 brani per la messa che invitano a celebrare la domenica non come un dovere, ma come un atto d'intimità felice con il Dio vitale, sentendosi amati e nutriti, partecipi di una festa.

La risurrezione di Cristo, la rinascita dell'uomo

Nella presentazione al suo lavoro discografico "La Domenica è festa" – che riportiamo integralmente – don Giosy Cento spiega i motivi che l'hanno spinto a scrivere e pubblicare questa messa.

«Cristo è risorto: è l'unica verità incredibile, ma da credere, che la Chiesa di Cristo annuncia da quel silenzioso mattino di Pasqua nell'orto. Era il primo giorno dopo il Sabato e Colui che si era addormentato fu risvegliato dalla divina potenza di Amore e riprese vita.
Non c'era nessuno in quell'attimo di festa senza tempo, ma l'universo si sentì attraversare da un brivido genetico di energia, perché più forte della morte è l'Amore. I colori spenti si ravvivarono con novità di splendore, tutta la creazione si mise spontaneamente a cantare le note della vita ricevuta. Un'energia di Vita nuova rimbalzò nelle vene degli uomini e delle donne, i bimbi danzavano, i giovani proponevano nuovi progetti e visioni generazionali, i vecchi guardavano oltre l'orizzonte.
Tutto in un attimo era RI-NATO. Festa nel pianeta Terra, che illuminò tutto l'universo. E i cieli cantarono tre volte Santo per le nozze dell'Agnello, e le creature si inginocchiarono a gridare "SIGNORE" a CRISTO, chiedendo l'amore tenerissimo della Misericordia Trinitaria.
Nacque la DOMENICA, il Giorno di Dio che annunciava: Faccio nuove tutte le cose, quelle di prima sono passate. Ecco l'uomo nuovo che bagna nella sua Divinità l'umanità di tutti i tempi: Gesù».

La Domenica non è un dovere

«Tutto questo per dire che la Domenica non è un'invenzione degli uomini o dei preti: è l'Evento-Festa più divino e impensabile che sia mai esistito e rigenerante per sempre, attraverso i Sacramenti nella Chiesa.
Sorgente di questo dono gratuito di Dio (Grazia) è l'Eucarestia, corpo-sangue-vita del Risorto che si con-FONDE con me, con te, povere e indegne creature che apriamo cuore e braccia per accoglierLo.
Ecco allora la Domenica: non un dovere, ma atto di intimità felice con il Dio vitale.
Non ci sono scuse per rifiutare una Festa quando è LA FESTA. E spero che, in questo passaggio storico ecclesiale, si torni a riassaporare il gusto della Gioia in Cristo».

Andare alla festa e cantare

«È l'intento di questi canti per la celebrazione liturgica: andare alla festa, sentirsi amati, nutriti. E cantare ai ritmi del nostro... sistema neurologico, facendo fremere corpo e anima in una celebrazione dove si uniscono la liturgia di terra e cielo.
Cantate, impegnatevi, credete. Non discutete i canti, ma amateli, gustate e vedrete com'è dolce e buono stare alla Santa Messa.
Quando i canti vi sembrano difficili, prendete una tastiera o una chitarra e suonateli così, con semplicità. Al Signore bastano anche i canti a una voce. Ma voi mi direste che il disco non è bello, se non è armonizzato a più voci.
È un regalo da parte mia, di Greg, dei miei coristi e collaboratori.
Un'ultima nota: è uscito il nuovo Messale con alcuni cambiamenti nelle parti fisse della Liturgia. Ho scelto in alcuni punti di non cantare (tutto il Gloria e il Padre Nostro), ma di recitare con voi, a viva voce, per sottolineare meglio le piccole, ma importanti, novità».

 


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