Il diario di un “viaggio di meditazione” nel Monastero della badessa Anna Maria Canopi. Cronaca, che diventa quasi un romanzo, dove i protagonisti diventano testimonianza di fede e ricerca interiore.
Beniamino Donnici, coniugato, padre di due figli, è psichiatra e psicoterapeuta. Già Colonnello medico dell’Esercito, per brevi e intense stagioni ha svolto attività politica: è stato Assessore al Turismo e Beni culturali della Regione Calabria e Parlamentare europeo. Nel 2005, con la morte della madre, ebbe una profonda crisi interiore e la sua vita è cambiata. Ha approfondito la sua esperienza di fede, abbandonato la vita pubblica e si è dedicato a una intensa attività di volontariato e di servizio nella Chiesa. Disarcionato lungo una delle tante vie di Damasco, decide allo scoccare dei sessant’anni, di far festa da solo, lontano da tutto, anche dalla famiglia. In clausura, dove solo ti fa compagnia Dio, nel Monastero Mater Ecclesiæ, sull’Isola di San Giulio.
Complici il silenzio e la preghiera, ne nascerà un viaggio misterioso, descritto ora nel libro “7 giorni”. In questa straordinaria cronaca scopriamo subito che il viaggio non sarà affatto solitario. L’isola, in quei giorni, diventerà un luogo di incontri, il crocevia di storie in cui ciascuno potrà specchiarsi. Drammatiche, ma anche piene di tenerezza. In cerca di risposte, troveremo anche noi un tesoro. Incastonato nelle umanissime vicende di sette pellegrini, che ne sono i protagonisti, e i dialoghi dell’Autore con Anna Maria Cànopi. Un diario che è un piccolo romanzo. Sull’amore.
Scrive Madre Cànopi nella prefazione: “Si presentarono, dunque, con un po’ di timidezza, quasi trattenendo il respiro nell’entrare in un luogo di silenzio e di preghiera. Nella cappella, di celebrazione in celebrazione, riemergono le esperienze religiose più vere e le domande più profonde. Inoltre anche il tempo di raccoglimento e di solitudine lungo la giornata si rivela prezioso: è l’ora di prendere una decisione. Affidare a un diario la propria vita. Un diario tante volte iniziato, tante volte per vari motivi tralasciato. Nell’accingersi a scrivere l’Autore non sa in quale impresa si tuffa. Sette giorni intensissimi di incontri, di riflessioni, di dialoghi, di scoperte. Ed è qui che un posto di particolare rilievo assumono i momenti di comunicazione con me, quale Madre della comunità monastica”.