Una raccolta antologica, un viaggio tra diverse tradizioni culturali e spirituali, da cui emerge come la relazione d’amicizia sia la modalità nella quale l’esistenza assume il suo senso più profondo.
“Quando il tuo amico esprime chiaramente il suo pensiero, non temi che nel tuo sorga un rifiuto. Quando tace, non s’interrompe dal tuo cuore al suo il filo dell’ascolto; poiché è senza parole che, tra amici, nasce e si condivide ogni pensiero, desiderio, attesa, con una gioia che non è clamore. Quando lasci l’amico, non sei triste: ciò che più ami in lui può rivelarsi nitido in sua assenza, com’è chiara, a chi sale, la montagna dal piano”. Le parole di Kahlil Gibran, ben rappresentano lo spirito e il senso della nuova raccolta antologica a cura di Isabella Farinelli Amicizia. Sussurri dell’anima.
Pur con gli alti e bassi tipici delle cose umane, l’amicizia è forse la relazione capace di superare in durata ogni altra passione, tanto da poter essere « tatuata » nell’anima: frasi, aforismi, detti (da Tagore a Ravasi, da McCall Smith a Seneca, dalla Dickinson a Hölderlin) si incidono nella memoria del tempo e rimangono al di là della singola storia vissuta. Nelle sue molteplici variazioni, l’amicizia si rivela come lo sfondo sul quale si innesta ogni rapporto che a mano a mano rasserena, la chiave che può aprire ogni pagina della vita, anche quelle apparentemente estranee o irrilevanti. È ciò che Gibran chiamava undercurrent, la sottocorrente di suoni e sassolini che in riva al mare, dietro il rumore dell’onda forte, fa sentire il sussurro della risacca che solletica i piedi con residui da niente, quelli di cui è fatto il pianeta. Nel 2011 l’Onu, istituendo la Giornata Internazionale dell’Amicizia (30 luglio), ne ha riconosciuto l’enorme valore sociale di fronte alle sfide divisive del nostro tempo.
Il libro curato dalla Farinelli si presenta come una sorta di ricerca sull’amicizia, in un viaggio fra diverse tradizioni culturali e spirituali. Nelle diverse sezioni in cui l’antologia è strutturata, trovano posto brani tratti dal patrimonio di tutta l’umanità, senza confini geografici o cronologici. Il repertorio delle citazioni spazia dagli autori classici ai contemporanei: da Cicerone a Ermes Ronchi, da Dante a Pessoa, da Francesco d’Assisi a Leo Buscaglia.
Non si tratta di un elogio dell’amicizia scontato e monocorde, ma di uno sguardo sfaccettato sulla complessità dei rapporti umani, da cui la relazione emerge come la modalità nella quale l’esistenza assume il suo senso più profondo.
Note sulla curatrice
Isabella Farinelli, scrittrice e saggista, è la curatrice di numerose edizioni italiane dello scrittore libanese Kahlil Gibran. Con Paoline ha pubblicato Il Profeta (20125) e Mio amato profeta. Lettere d’amore di Kahlil Gibran e Mary Haskell (2007), oltre alle antologie Le parole dette (20106), Le parole non dette (201414), Parole sussurrate(201213), Le parole dell’amore (20113), Le parole dell’amicizia (20133). Ha inoltre curato le antologie di autori vari Canto alla vita (2009), Amore in canto (2011) e Canti di nozze. Da tutte le voci del mondo (2014).
Attualmente lavora all’Archivio storico diocesano di Perugia, associando l’attività di ricerca alla produzione letteraria e saggistica. Dal 2009 collabora alle pagine di cultura de L’Osservatore Romano.