Chi sei, Gesù di Nazareth? [Fallica]

Dal monaco benedettino Luca Fallica, un commento ai Vangeli festivi per l’Anno B, dallo stile semplice ma profondo, per aiutare il lettore a vivere con verità e consapevolezza l’itinerario di fede da essi tracciato.

Luca Fallica, monaco benedettino della Comunità Santissima Trinità di Dumenza (VA), ha maturato la sua fede e la sua scelta monastica nella Chiesa di Ancona, città in cui è cresciuto. Nel 1985 è entrato nel monastero benedettino di Praglia e nel 1989, con altri fratelli, ha dato inizio alla Comunità Monastica della Santissima Trinità, insediata dal 2005 a Dumenza, diocesi di Milano. Dalla pratica personale e comunitaria della lectio della parola di Dio, pregata e accolta nella vita fraterna, hanno avuto origine le riflessioni e i commenti ai Vangeli festivi (anno A) che fratel Luca ha presentato nel volume Un tesoro tra le mani, uscito lo scorso autunno. Ora torna il libreria con Chi sei, Gesù di Nazaret?, commento ai Vangeli festivi dell’Anno B.

Punto di partenza è la domanda di Gesù, “Ma voi, chi dite che io sia?” (Mc 8,29), che risuona al centro del Vangelo di Marco, e che continua ancora oggi a interpellare il credente. Gesù interroga i discepoli mentre sono in cammino verso Gerusalemme. Soltanto seguendolo passo dopo passo, ascoltando le sue parole, osservando i suoi gesti, scrutando i suoi sentimenti, possiamo tentare una risposta. Su questa strada ci fa camminare anche l’anno liturgico, che nel suo secondo ciclo (l’anno B), domenica dopo domenica ci conduce per mano dentro il racconto di Marco, perché la professione di fede del centurione romano, ai piedi della croce: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!” (Mc 15,39), diventi nostra.

L’intento del commento è aiutare il lettore a vivere con verità e consapevolezza questo itinerario, attraversando le varie stagioni che l’anno liturgico ci offre, dall’Avvento al Natale, dalla Quaresima alla Pasqua, dal Tempo ordinario alle diverse solennità che ritmano il tempo della fede. Ognuna di esse ci consentirà uno sguardo peculiare sul mistero di Gesù, come pure sulla nostra esistenza, che potremo rileggere e comprendere in modo nuovo alla luce del suo volto che progressivamente si rivela.

Scrive l’autore nell’introduzione: “Marco è un racconto sconcertante: disegna un itinerario di sequela per rispondere alla domanda su Gesù, ma il primo a farlo è un pagano, che quell’itinerario non lo ha percorso, e che però è lì, sotto la croce, dove Pietro e gli altri discepoli non sono riusciti a giungere. Soltanto rimanendo con il centurione ai piedi della croce, e con le donne davanti al sepolcro vuoto, possiamo comprendere chi sia Gesù”.

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