Anne Soupa propone dodici ritratti di donne del Vangelo. Donne che hanno riconosciuto la Buona Novella in Gesù stesso. Donne amate da Gesù, senza discriminazioni.
Anne Soupa, biblista, è stata direttrice della rivista Biblia. Con Christine Pedotti ha pubblicato Faut-il croire au diable? e Les pieds dans le bénitier. Il suo Dio ama le donne (Paoline 2015) ha ottenuto il premio Siloë - Pèlerin. Da sempre impegnata nella divulgazione della Scrittura, è attiva nel difendere la dignità delle donne e promuovere un migliore ascolto nella comunità dei credenti.
Nel libro “Dodici donne nella vita di Gesù” presenta al lettore alcune protagoniste dei Vangeli: dodici, come i dodici apostoli che seguono Gesù. Alcune sono ben conosciute: Maria, la madre di Gesù, Maria di Magdala e anche Marta e Maria, le due sorelle amiche di Gesù. Ma le altre, chi sono, si chiede Anne Soupa? Biblista e sensibile al posto della donna nella Chiesa, l’autrice va loro incontro e delinea il ritratto di queste donne sconosciute. E da quei ritratti il lettore scopre che, diversamente dai discepoli uomini, spesso restii o in difficoltà nel cogliere l’insegnamento di Gesù, le donne comprendono che la Buona Novella è Gesù stesso. Esse credono. Presenti alla croce, amano costi quel che costi. Presenti davanti alla tomba aperta, sono le prime a vedere il Risorto. E con loro Gesù non fa mai distinzione di sesso: sono pienamente esseri umani, senza alcuna discriminazione. Con le donne, Gesù si rivela un difensore ardente dei Diritti dell’Uomo.
Le donne hanno amato Gesù e Gesù ha ben ricambiato. Il loro amore reciproco è uno dei vertici dell’umanità. In queste pagine, il lettore scoprirà che queste discepole beneamate di Gesù tratteggiano già una Chiesa interamente volta verso il suo Signore. Scrive la Soupa: “Se Gesù chiede da bere, se aspira a un po’ di amicizia, se soffre, se muore, se riappare vivente il terzo giorno, sono le donne a essere presenti. Certo, tra le donne citate dagli evangelisti, ci sono persone bisognose di guarigione o di perdono. Ma nessuna di loro è poi venuta meno e, soprattutto, alcune lo hanno seguito senza un perché apparente. Quale soffio di gratuità, di libertà le ha spinte verso Gesù? Sono state le prime a comprendere che la Buona Novella non è la salvaguardia della propria salute né una questione teologica né una potenza mondana, ma qualcuno in grado di soddisfare la loro sete di pienezza. Hanno saputo spaccare il guscio della Buona Novella per gustarne il frutto: Gesù in persona. Egli ha annunciato loro il Vangelo ed esse lo hanno accolto. Le donne hanno amato Gesù ed egli ha ricambiato come dovuto”.