Storie, volti, pensiero di un movimento trasversale che, a partire dal Concilio Vaticano II, ha promosso i valori della pace e della nonviolenza, contro l’idea di una “guerra giusta”.
Oltre alle tante “lobby” religiose, reali o presunte, di cui si sente parlare spesso nelle cronache dei giornali, come regie occulte di interessi poco personali e poco leciti ce n’è sicuramente una, che ha preso corpo e forza soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II, il cui scopo è quello di rivendicare la pace e la nonviolenza come valori essenziali. Paolo Candelari e Ilaria Ciriaci offrono ora un quadro essenziale di ciò che questa informale lobby per la pace, trasversale a diverse tradizioni cristiane e movimenti laici, è stata: le azioni, le proposte, i protagonisti, i ragionamenti, gli avvenimenti, le idee che riuscirono a trovare spazio nei documenti conciliari. Punto di partenza è il famoso radiomessaggio con cui Giovanni XXIII, l’11 settembre 1962, dava l’avvio al Concilio Vaticano II: una folgorante evocazione della Chiesa come madre di tutti, indistintamente, cui faceva seguito l’invito ai fedeli delle Chiese separate a una comune ricerca di unità e di grazia. Numerose persone, sentendosi corresponsabili nell’impegno di pace dentro e fuori la Chiesa, consolidarono contatti e azioni, fecero rete e condivisero competenze, allo scopo di intervenire con idee e proposte nel piano di lavoro dei Padri conciliari. Gli autori del libro hanno “interpellato” pensatori di diverse tradizioni ed epoche, scandagliato i loro scritti a ridosso degli avvenimenti conciliari, intervistato alcuni protagonisti che hanno continuato la propria ricerca di fede nella direzione della pace attraverso la nonviolenza (tra cui Luigi Bettazzi e Giovanni Franzoni). Il tutto col desiderio di narrare il non noto e offrire testimonianza dell’impegno di persone comuni nella costruzione di condizioni e prospettive di pace.
Scrive nella Prefazione Luciano Benini, Presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione: “Attraverso questa ricerca i due autori ci offrono uno spaccato poco conosciuto della storia e delle storie di persone e movimenti riuniti attorno a comuni progetti di pacificazione e riconciliazione; persone e movimenti consapevoli delle domande profonde che, nel corso di tutta la sua storia, l’uomo ha rincorso alla ricerca di risposte soddisfacenti: perché la guerra, come prevenirla, come gestire i naturali conflitti, quali limiti porre alla violenza, chi deve porre tali limiti, quale il ruolo di ciascuno e ciascuna di noi? In questa prospettiva vengono messe in evidenza le collaborazioni e l’unità di intenti trasversali a diverse tradizioni cristiane e a movimenti nati attorno all’ideale di pace e nonviolenza”.
In un momento in cui la realtà sembra negare la possibilità di una vita pacificata, i due autori offrono una lettura coraggiosa e incoraggiante di un percorso possibile nel quale la pace diventa un compito per i cristiani, quel « segno dei tempi » che il mondo attende. Con il realismo della ragione ma con l’ottimismo della volontà.
NOTE SUGLI AUTORI
Paolo Candelari. Cattolico, iscritto al Movimento nonviolento e al Movimento Internazionale della Riconciliazione dal 1982, di quest’ultimo ha ricoperto la carica di presidente dal 2003 al 2007. È stato tra i fondatori del Centro Studi su pace/nonviolenza/sostenibilità Sereno Regis di Torino, e ha partecipato a diverse campagne nonviolente. Esperto sulle tematiche della difesa popolare nonviolenta, storia della nonviolenza, relazione tra nonviolenza, cultura, politica e cristianesimo, ha tenuto conferenze e seminari su tali tematiche e sul pensiero di Gandhi, Martin Luther King e Tolstoj. Ha partecipato alla stesura di alcuni capitoli del libro Teoria e pratica della riconciliazione, edito da Quale vita e dal Mir in occasione dell’anno internazionale della riconciliazione 2009.
Ilaria Ciriaci. Iscritta al MIR fin da giovane, nella seconda metà degli anni Ottanta è tra gli aderenti alla campagna di obiezione di coscienza alle spese militari. Nel 1987 è tra i fondatori della Comunità Evangelica Ecumenica di Albano Laziale (RM) alla quale aderiscono cristiani di diverse denominazioni. Presidente del MIR dal 2007 al 2011, è tra i fondatori della Rete Italiana di solidarietà con le Comunità di Pace colombiane – Colombia vive!. Ha organizzato numerosi convegni e seminari sulle tematiche proprie della mission del movimento.