Venticinque riflessioni in forma poetica, offerte da un grande scrittore: un invito a guardare “oltre” e indagare più a fondo il senso della vita.
Luciano Marigo, scrittore di successo (il suo primo romanzo, Due giorni con Chiara, ha vinto il Premio Selezione Campiello e ha concorso al Premio Strega), guarda dentro se stesso e fuori, verso il mondo esterno, e con tocco lieve registra le sensazioni che ne riceve. Ne scaturiscono venticinque brevi riflessioni, redatte in forma poetica, sulla vita nelle sue diverse manifestazioni: la capacità di provare stupore di fronte alla realtà, la forza rivoluzionaria dell’amore, la fede come palpito intimo nell’esistenza quotidiana, il senso della saggezza e della felicità, l’aspirazione al trascendente che rende l’uomo consapevole della propria finitezza, la gioia di chi sperimenta la misericordia divina, il silenzio come attesa della Parola, il dolore che salva attraverso la Croce.
La prima delle riflessioni presentate, intitolata L’anima nana, mette in guardia dall’atteggiamento di chi «ha il passo del trantran: evita le estrosità, ama soprattutto la cifra della normalità». Luciano Marigo invita a cercare al di là di questa normalità priva di entusiasmo per indagare più a fondo il senso della vita.
NOTE SULL’AUTORE
Luciano Marigo (Schio, 1931) si è laureato in lettere all’università di Genova con una tesi su Clemente Rebora. Oltre al romanzo Due giorni con Chiara, ricordiamo altre sue pubblicazioni: La donna assurda (1980), L’ultimo giorno (1990), La stanza del cuore (2004). Collabora con Avvenire, Lettere italiane, Aevum, Il Giornale di Vicenza.