Una testimonianza di fede intrepida: la vita e l’attività evangelizzatrice di Antonietta Capelli, fondatrice dell’Istituto S. Giovanni Battista e della Congregazione di S. Giovanni Battista Precursore.
“Di lei molte cose si dovranno pur dire e sapere”, affermò il cardinale Tonini a proposito di Antonietta Capelli (1896-1974). Praticamente sconosciuta ai più, Antonietta ebbe una vita per certi versi straordinaria, che queste pagine ripercorrono nelle vicende insolite per una donna dell’epoca. Attingendo alla sua Autobiografia e a una biografia entrambe inedite, il libro non vuole essere esaustivo, essendo la vita di Antonietta non facile da sintetizzare, sia per la vastità delle frequentazioni, sia per l’intensità della fede e la riservatezza dello stile di apostolato.
Scolara dapprima svogliata negli studi, si laureò invece brillantemente, divenendo una tra le prime donne medico psichiatra in Italia. Ma poi, forte della sua fede e bruciante di fuoco missionario, abbandonò la professione e fondò due congregazioni religiose: quella femminile (Istituto S. Giovanni Battista) nel 1927 e quella maschile (Congregazione di S. Giovanni Battista Precursore) nel 1958. Nel desiderio di rispondere alle sfide del suo tempo, percorso da grandi eventi, non esitò a rivolgersi direttamente a personalità della classe dirigente e colta, all’apparenza non bisognose di nulla, per avvicinarle, con il suo temperamento molto riservato, al Vangelo e alla fede. Diede inizio anche a un’opera di assistenza spirituale dei sacerdoti in crisi e delle vocazioni presbiterali adulte, sempre sostenuta dall’approvazione dei papi che incontrò lungo la sua vita. Tutto ciò per essere fedele a Gesù, a quella voce senza suono che si era rivelata a lei, sin da bambina, invitandola a collaborare al suo disegno di salvezza.
Il testo è arricchito dalla presentazione del Cardinale Angelo Bagnasco e, in appendice, dall’Omelia del Cardinale Ersilio Tonini alle esequie di Antonietta Capelli, e dall’Omelia, sempre del cardinale Bagnasco, per il 90° di fondazione dell’istituto femminile. Omelia in cui leggiamo: “La signorina Capelli ha accolto in sé una grandissima fede e un grande ardore: è stata intrepida nell’amare Cristo, la Chiesa, la sua missionarietà, tanto da concepire la propria Opera come un avamposto del Vangelo negli ambienti più difficili, forse i più restii, qualche voltai più ostili, con disarmante semplicità e coraggio. Ha osato, con intelligenza e coraggio, presentarsi, invitare, organizzare ciò che san Giovanni Paolo II ha chiamato la nuova evangelizzazione (…). Possiamo dire che ha precorso i tempi. Questa è stata la sua vita, la sua intuizione, il suo ardore, il suo amore: portare il Vangelo con cuore intrepido, ardito, in tutti gli ambienti, specialmente quello della cultura”.
Note sulla curatrice
Donatella Dresda (Roma 1971) vive a Parma dal 2009. Laureata in giurisprudenza presso La Sapienza di Roma, ha insegnato per alcuni anni (2001-2010) nella scuola primaria e ha collaborato (1992-2000) con la redazione di RomaSette, inserto domenicale di Avvenire. Dal 2012 fa parte dell’Istituto San Giovanni Battista.