Dal monaco benedettino Luca Fallica, un commento ai Vangeli festivi per l’Anno C, dallo stile semplice ma profondo, per aiutare il lettore a vivere con verità e consapevolezza l’itinerario di fede da essi tracciato.
Luca Fallica, monaco benedettino della Comunità Santissima Trinità di Dumenza (VA), ha maturato la sua fede e la sua scelta monastica nella Chiesa di Ancona, città in cui è cresciuto. Nel 1985 è entrato nel monastero benedettino di Praglia e nel 1989, con altri fratelli, ha dato inizio alla Comunità Monastica della Santissima Trinità, insediata dal 2005 a Dumenza, diocesi di Milano. Dalla pratica personale e comunitaria della lectio della parola di Dio, pregata e accolta nella vita fraterna, hanno avuto origine le riflessioni e i commenti ai Vangeli festivi (anno A e B) che fratel Luca ha presentato nei volume Un tesoro tra le mani (2016) e Chi sei, Gesù di Nazaret? (2017).
Ora torna il libreria con La Parola si fa casa, commento ai Vangeli festivi dell’Anno C. Il titolo del libro evidenzia come nel Vangelo di Luca la parola di Dio si fa casa. All’inizio del racconto, infatti, l’arcangelo Gabriele annuncia la nascita di Giovanni a Zaccaria, nel tempio di Gerusalemme; poi annuncia a Maria di Nazaret la nascita di Gesù, non più nella cornice solenne del tempio, ma nell’ordinarietà di un’umile casa della Galilea. Nel tempio Zaccaria diventa muto, certo a motivo della sua incredulità, ma anche perché ora la parola di Dio inizia a parlare nelle case degli uomini. Per Luca il mistero dell’incarnazione è anche il mistero di Nazaret, dove Gesù, crescendo in sapienza, età e grazia (cfr. Lc 2,52) impara a narrare il regno di Dio con le immagini attinte alla vita quotidiana degli uomini e delle donne del suo tempo.
Ma Luca è anche il Vangelo della via. Il grande viaggio di Gesù verso Gerusalemme è molto più ampio rispetto agli altri due racconti sinottici. L’immagine della via non è però separabile da quella della casa, poiché la parola di Dio entra nell’esperienza umana e l’accompagna in ogni suo tempo e ambiente. Tale è appunto l’intento di questo commento ai Vangeli domenicali e festivi: consentire alla parola di Dio di accompagnare, illuminare e benedire l’oggi della nostra vita.