Mistagogia [Massimo il Confessore]

Il più rilevante tra i commentari bizantini della liturgia sino a noi: opera densa e meditata di quello che von Balthasar ha definito “il più grande spirito filosofico d’Oriente dopo Origene”.

Tra le prime opere composte, intorno al 630, da Massimo il Confessore, la Mistagogia è probabilmente il più rilevante – per datazione e contenuto – tra i commentari bizantini della liturgia giunti sino a noi. In questo scritto un monaco laico – Massimo, il più grande spirito filosofico d’Oriente dopo Origene secondo von Balthasar – descrive la celebrazione eucaristica riferendo l’insegnamento di un beato anziano.

Si tratta di un’opera densa e meditata che dischiude al lettore una sapiente riflessione sui significati e sul valore che ha, per ciascuno e per la Chiesa, lo stringersi attorno alla mensa della parola e del corpo e sangue di Gesù Cristo. Trasferendo la prassi cultuale sul piano escatologico, cristologico, storico e antropologico, i tempi e i luoghi del rito diventano qui tipologia del Regno che giunge, immagine del Cristo – della sua incarnazione e della parusia –, sintesi storico-salvifica e modello antropologico.

Il libro fa parte della collana Letture Cristiane del I Millennio, la cui finalità principale è rendere accessibili, grazie alla competenza di specialisti, opere e antologie tematiche di questa letteratura nel  testo originale, ricavato dalle migliori edizioni critiche disponibili, e con accurate traduzioni. Ogni  volume contiene un’ampia introduzione, che ambienta il lettore nel contesto delle problematiche e delle sensibilità entro le quali l’opera prende corpo. Le note, di tipo letterario, storico e teologico, accompagnano la lettura, consentendo di familiarizzarsi con idee e pratiche lontane dal nostro mondo culturale. Gli indici (scritturistico, onomastico, tematico) permettono di rintracciare rapidamente aspetti specifici e particolari dei testi e la bibliografia, selezionata con cura, orienta il proseguimento  dello studio. L’intento è mostrare come ogni testo sia frutto e parte di una storia, di un processo di  comunicazione, fondando sul rigore scientifico l’appassionata ricerca di un passato vitale per il nostro  presente.

Note aggiuntive sull’Autore
Massimo il Confessore. Nato nel 580, monaco, abbandonò la Palestina e Crisopoli per l’avanzata persiana; risiedette a Cartagine per lungo tempo e fu a Roma durante il sinodo del 649. Fiero  avversario del monotelismo, dopo un esilio, nel 662, a 82 anni, fu condannato all’amputazione di lingua e mano destra; internato nella fortezza di Schemaris, morì il 13 agosto 662.

Note sulla curatrice
Rosa Maria Parrinello ha svolto attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Torino ed è capo redattore della Rivista di storia del cristianesimo. Esperta di storia del monachesimo bizantino e della direzione spirituale, per le Letture cristiane del primo millennio ha già curato Giovanni Climaco, La scala del paradiso. Tra le sue pubblicazioni si segnalano anche Agiografia studita e direzione  spirituale: modelli di padri spirituali a confronto, in M. Catto - I. Gagliardi - R.M. Parrinello (curr.),  Agiografia e direzione spirituale, Alessandria 2008, 165-204, e Il monachesimo bizantino, Roma 2012.

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