Quando il bullismo è al femminile [Calandri-Begotti]

Un interessante sguardo al fenomeno sempre più drammatico del bullismo, analizzato nella sua forma “al femminile”, più nascosta e sottile, ma non per questo meno grave.

Quello del bullismo è un fenomeno sempre più diffuso tra giovani e giovanissimi. E sempre di più sta diventando un fenomeno mediatico. I notiziari riportano spesso episodi di prevaricazione gravi, con esiti estremi, configurabili come veri e propri reati. Quelli che suscitano l’interesse da parte dei mass media sono generalmente gli eventi più cruenti, quelli che turbano l’opinione pubblica e provocano un senso di sconcerto e di impotenza. Eppure, questi atti sono solo la punta dell’iceberg del fenomeno generale, che si presenta molto spesso in forme più sottili: l’esclusione dal gruppo, l’isolamento, la diffusione di dicerie, segreti, pettegolezzi o calunnie. Forme più “nascoste”, meno visibili ma non per questo meno gravi.

A tali modalità indirette di bullismo, più caratteristiche del genere femminile, hanno posto la loro attenzione le autrici del libro Quando il bullismo è al femminile. Conoscere, intervenire, prevenire. Emanuela Calandri e Tatiana Begotti, entrambe ricercatrici presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino, analizzano innanzitutto il fenomeno generale del bullismo, identificandone e chiarendone l’esatta definizione, le caratteristiche e gli “attori”. Nel secondo capitolo entrano più in profondità nel fenomeno specifico del bullismo “femminile”. Con una precisazione che le stesse autrici fanno nell’introduzione: “È importante che i lettori sappiano che ciò che viene considerato comportamento tipico femminile può riguardare anche situazioni prettamente maschili. Siamo convinte che anche genitori di figli maschi possano riconoscere qualcuna delle forme di prevaricazione che descriviamo in questo testo. Ciò non perché si tratti di maschi che si comportano da femmine, ma perché i comportamenti dei due generi si stanno nel tempo omologando”. Terzo e quarto capitolo sono invece dedicati alla percezione del fenomeno da parte degli adulti – genitori e insegnanti in primis – e alle diverse strategie di intervento e prevenzione che essi possono mettere in campo nei vari ambiti e nelle diverse situazioni.

Il testo, pur basandosi su approfonditi studi scientifici, è scritto con un linguaggio molto agevole, proprio per la sua finalità pratica e operativa.


Note aggiuntive sulle autrici
Emanuela Calandri e Tatiana Begotti sono entrambe ricercatrici presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino, dove sono attualmente docenti di Psicologia dello Sviluppo. Tra i loro principali interessi di ricerca rientrano, oltre al fenomeno del bullismo, la prevenzione dei comportamenti a rischio per la salute e a rischio psicosociale in adolescenza, nonché la promozione del benessere nel contesto scolastico.

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