Un testo che, in chiave psicologica (ma con grande attenzione agli aspetti spirituali e alle sollecitazioni bibliche), mostra come misericordia e compassione, pur essendo esperienze distinte, siano strettamente collegate.
Luciano Sandrin, laureato in psicologia, insegna Psicologia della salute e della malattia al Camillianum di Roma; è inoltre docente alla Gregoriana e al Laterano. Autore di diversi libri, con Paoline ha pubblicato già diversi volumi: Compagni di viaggio. Il malato e chi lo cura (2000); Come affrontare il dolore. Capire, accettare, interpretare la sofferenza (20055); Un’età da vivere. Invecchiare meglio si può (2007); Aiutare senza bruciarsi. Come superare il burnout nelle professioni di aiuto (20144); Aiutare gli altri. La psicologia del Buon Samaritano (2013).
Nel suo nuovo libro, Un cuore attento, l’autore mostra come misericordia e compassione, pur essendo esperienze distinte, sono strettamente collegate. Entrambe presuppongono infatti, come recita il titolo del libro, un cuore attento agli altri.
La compassione, in particolare, implica la capacità di soffrire-con, di partecipare alle sofferenze altrui. Di fronte alla fragilità dell’essere umano, chiede una risposta fatta di riconoscimento, di prossimità, di amore che sappia trovare strade rispettose della dignità di ognuno, ma operative nel concreto.
Un qualcosa che, come scrive l’autore, oggi rischia di essere fortemente affievolito: “Forse viviamo in un mondo in cui il bombardamento di stimoli e di connessioni virtuali ci lascia poco tempo per riflettere sul loro reale significato, ci sconnette dalla realtà in cui viviamo, ci rende analfabeti nel leggere la comunicazione non verbale nel rapporto faccia a faccia con gli altri, e così perdiamo l’occasione di salvare la parte viva delle persone che abitano alla porta accanto”.
A questi rischi si può rispondere con un’educazione adeguata, in grado di integrare caratteristiche diverse: una percezione e un’interpretazione attenta della realtà della sofferenza; un atteggiamento aperto alla totalità del prossimo da aiutare; un’azione efficace per alleviare l’afflizione altrui. Perché, scrive ancora l’autore: “L’attenzione è un muscolo vitale della mente che, se usato poco, si indebolisce, mentre se lo facciamo lavorare bene si affina sempre di più”.
La prospettiva psicologica, preponderante nella libro di Sandrin – che prende in considerazione anche le opere di misericordia corporale e spirituale –, è affiancata da riflessioni spirituali e da sollecitazioni bibliche, in particolare dai racconti dei Vangeli, interpretati anch’essi secondo un’angolatura psicologica.