Un tempo per ogni cosa

Attraverso i noti versetti del Qoèlet, la suora benedettina Joan Chittister, uno degli autori cristiani più letti nel mondo, riflette su temi senza tempo, come lo scopo e il valore della vita umana, il rapporto di equilibrio tra la gioia e il dolore, il lavoro e il riposo, l’amore e il lutto.

In Un tempo per ogni cosa... o ogni cosa a suo tempo?, l'autrice, (già presidente della Leadership Conference of Women Religious e ora co-presidente di Global Peace Initiative of Women, un organismo partner delle Nazioni Unite), medita sulle contrastanti stagioni della vita, mostrando come il senso umano e la vera felicità non derivino dall’avere sempre di più, ma dal conoscere e valorizzare ciò che si ha. “Lo scopo di questo libro è scandagliare con chiarezza e coscienziosità le parole di Qoèlet, con gli occhi dell’ignorante, per imparare da esse, inscriverle nei nostri cuori, permettendo a noi stessi di essere messi in discussione da esse in modo da poter essere lì con cuore rinnovato e aperto se e quando ci trovassimo nuovamente negli stessi momenti dell’esistenza”.

L’amicizia e il sorriso, la pazienza e il dolore, l’umiltà e la compassione – dalla nascita alla morte – sono tutti doni che Dio ci dà, preziosi momenti della vita stessa. Questi momenti ci parlano, invitandoci a guardare la vita con maggior attenzione.

È un libro, questo, che come scrive la stessa Chittister “ognuno dovrebbe scrivere […] almeno una volta nella sua vita. Lavorare a questo obiettivo e lottare con queste idee renderebbe la sua vita tanto più chiara e preziosa per sé, forse, come è stato per me”.

Ritroviamo, in Un tempo per ogni cosa…, molte delle considerazioni che ci avevano accompagnato e che avevamo potuto apprezzare in una precedente pubblicazione dell’autrice, Una singolare gratitudine. Riconoscere il Dio nascosto, scritta insieme all’ex arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, scrittore, studioso e docente di fama internazionale. Anche in quel volume, centro delle riflessioni è la vita, in tutti i suoi momenti, come dono di Dio. Gli autori, senza banalizzare o edulcorare la fede, mostrano infatti come potersi aprire alla lode e allo stupore anche nei momenti di incertezza, di scoraggiamento, di dolore che ricorrono nella vita. Perché è soprattutto in quei momenti che comprendiamo che “la vita è un allenamento per imparare a cantare alleluia su questa terra in modo da riconoscere il volto di Dio nascosto nelle profondità del tempo”.

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