Dal monaco benedettino Luca Fallica, un commento ai Vangeli festivi per l’Anno A, dallo stile semplice ma profondo, per aiutare il lettore ad accogliere la Parola come “tesoro prezioso”.
Luca Fallica, monaco benedettino della Comunità Santissima Trinità di Dumenza (VA), ha maturato la sua fede e la sua scelta monastica nella Chiesa di Ancona, città in cui è cresciuto. Nel 1985 è entrato nel monastero benedettino di Praglia e nel 1989, con altri fratelli, ha dato inizio alla Comunità Monastica della Santissima Trinità, insediata dal 2005 a Dumenza, diocesi di Milano.
Dalla pratica personale e comunitaria della lectio della parola di Dio, pregata e accolta nella vita fraterna, hanno origini le riflessioni e i commenti ai Vangeli festivi (anno A) che fratel Luca presenta nel volume “Un tesoro tra le mani”. Lo stile semplice e discorsivo dell’Autore – pur nella precisione e profondità dei contenuti – accompagna nel cuore della Parola, aiutando il lettore a comprenderla e ad accoglierla nella propria vita come un tesoro prezioso di cui non poter fare a meno.
Scrive fratel Luca nell’introduzione a proposito dell’evangelista Matteo: “Così è la nostra vita: un campo con i suoi limiti, fatiche, contraddizioni. Matteo ci insegna a cercare il tesoro proprio lì, non altrove; un tesoro nascosto in essa, nella nostra vita-campo. Se non lo vedi subito, devi scavare più a fondo. Quello di Matteo è davvero il Vangelo dell’Emmanuele, che promette di rimanere con noi tutti i giorni (Mt 28,20): in quelli luminosi e in quelli oscuri”. E, ancora: “La novità del tesoro di Gesù deve incontrarsi con il tesoro della nostra esperienza umana, perché l’uno rischiari l’altro. Accade così nelle parabole: ci narrano del Regno mostrando come le cose antiche della nostra esistenza illuminano e, a loro volta, si lasciano illuminare dalle cose nuove del mistero di Gesù”.