La nostra Messa è la locanda di Emmaus

III Domenica di Pasqua - Anno A - 2017

La liturgia di questa III Domenica di Pasqua ci "trasporta" nella locanda di Emmaus, per riscoprire il significato profondo delle nostre celebrazioni come incontro con il Cristo Risorto, che spezza il pane per noi.

Ogni tanto la parola di Dio della domenica trova il modo di farci riflettere non soltanto su come abbiamo vissuto prima di entrare in chiesa, e su come dovremo vivere una volta usciti, ma su ciò che viviamo dentro la chiesa, celebrando l'eucaristia. E' ciò che ci stimola a fare in questa domenica la finale del meraviglioso brano evangelico di oggi: "Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero".

Questa scena stupenda, che chissà quante volte abbiamo ricostruito con la nostra fantasia e ammirato nelle svariate e splendide rappresentazioni dei pittori, ci invita a rispondere ad alcuni interrogativi: "Cosa è per noi la Messa che stiamo vivendo? Precisamente, cosa è che stiamo celebrando? Il modo con cui lo stiamo celebrando è adeguato a ciò che vogliamo celebrare?".

Potremmo pensare: "Che senso ha porci queste domande? Partecipiamo alla Messa tutte le domeniche, o quasi, da quando eravamo bambini, vuoi che non sappiamo cosa è la Messa?". Invece è necessario proprio per noi, "quelli di tutte le domeniche", interrogarci, perché sono le cose che si fanno sempre e da sempre a rischiare di perdere le motivazioni iniziali, per andare avanti stancamente, per abitudine, senza più lasciare tracce nella mente, nel cuore, nella volontà.

Torniamo, perciò, alla locanda di Emmaus. Cosa accade là dentro? Gesù ripete il gesto che aveva compiuto nell'ultima cena: prende il pane, recita la benedizione, lo spezza e lo dà loro. Questo gesto apre ai due gli occhi e lo fa riconoscere: "Allora quello che vanno dicendo le donne è vero. E' risorto! Allora la scelta di seguirlo, perché le sua parole avevano fatto intravvedere una vita diversa da quella usuale di Emmaus non è stata un'inutile illusione. Allora, davvero, continua a stare con noi come aveva promesso". Così la delusione e lo scoraggiamento scompaiono, e senza indugio ritornano a Gerusalemme.

Che relazione c'è tra ciò che accadde in quella locanda e la Messa che stiamo celebrando? Pur nella consapevolezza di semplificare un po' troppo le cose, non è né sbagliato né azzardato dire che stiamo celebrando la stessa Messa della locanda di Emmaus, perché Gesù spezza il pane con noi come fece con i due discepoli. Non dimentichiamo che i primi cristiani chiamavano la Messa: spezzare il pane.

Come mai il gesto dello spezzare il pane, compiuto nell'ultima cena, fa riconoscere Gesù, anche se i nostri due non erano presenti? Un gesto diventa identificativo di una persona quando non è compiuto sporadicamente, ma talmente di frequente da diventare usuale. Quel gesto, quindi, identificava Gesù, perché lo aveva compiuto sempre nel tempo vissuto con i suoi discepoli, non solo nei momenti di amichevole intimità, ma spezzando la vita per tutti, qualunque fossero le loro debolezze e le loro necessità. Quel gesto era Gesù. E' Gesù. Ed è la carta di identità di chi decide di seguirlo.

Cosa è allora la nostra Messa?

E' rivivere la vicenda dei due discepoli di Emmaus. Durante la settimana, il tentativo di vivere come Gesù, spezzando il pane, perde energia, perché "spezzare il pane" non è ripagato da soddisfazioni e applausi, ma da delusioni e contrasti. Così la nostra volontà di vivere come lui è vissuto si indebolisce, a volte fino alla tentazione di lasciare Gerusalemme, cioè il "fate questo in memoria di me", per tornare a Emmaus, cioè alla vita usuale, secondo i criteri umani dell'indifferenza verso gli altri, dell'opportunismo, dell'egoismo.

La nostra Messa è ritrovare Gesù che cammina con noi, che ci fa ardere il cuore, che spezza il pane per noi per darci la forza di spezzarci per gli altri. La Messa è l'incontro con il Signore risorto per essere ricaricati della forza di tornare a Gerusalemme, dove siamo chiamati a testimoniare che lui è veramente risorto.
Questa è la Messa nella locanda di Emmaus. La nostra è così? La nostra deve tendere sempre di più a essere così.


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