4. Calibrazione della fotocamera

Ripristino del sistema operativo "battesimale" - Quaresima A

Ti sarà capitato di confrontare le foto di un medesimo oggetto scattate con dispositivi diversi: oltre ad avere delle differenze nell'inquadratura, dovute alla diversità delle lenti ottiche, non di rado capita che varino molto anche le tonalità dei colori. Per non parlare poi della qualità dell'immagine in base alla risoluzione...

Dando per scontato un minimo di sensibilità estetica che aiuta a trovare l'inquadratura appropriata, è ovvio che ognuno di noi vorrebbe poter avere le foto migliori. Pertanto non sorprende che anche le pubblicità dei nuovi smartphone mirino ad acquistare i nuovi clienti proprio tramite queste funzionalità: l'ottica sempre più precisa, la risoluzione sempre più alta, i colori sempre più fedeli alla realtà...

Chi poi lavora nell'ambito delle produzioni grafiche destinate alla stampa sa molto bene quanto è importante che la visualizzazione dei colori sul monitor corrisponda realmente a ciò che poi viene stampato. Le alterazioni e le distorsioni non previste possono far avere grattacapi molto seri in un'azienda che lavora con le immagini...

Se le faccende di ottica, risoluzione, proporzioni, colori e luce sono così decisive nelle cose di questo mondo, quanto più bisognerà curarle nell'ambito spirituale!

IV Domenica di Quaresima

Letture liturgiche: 1Sam 16,1.4.6-7.10-13; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41

La liturgia della IV domenica di Quaresima mira proprio a questo: siamo invitati a permettere a Gesù di calibrare in noi tutto ciò che ha a che fare con il nostro modo di vedere, comprendere e interpretare la realtà, in modo che possiamo vederla bene, nella giusta prospettiva.

La prima lettura ci presenta Samuele nel momento in cui riceve dal Signore l'incarico di andare ad ungere il nuovo sovrano che dovrà sostituire l'attuale re Saul. Samuele segue le istruzioni e arriva a Betlemme, nella casa di Iesse, dove gli fanno sfilare davanti i sette figli di questo Betlemmita. Samuele valutando bene le qualità che dovrebbe avere, secondo lui, il futuro re d'Israele, immediatamente sceglie il giovane più bello e imponente. Il Signore però gli fa capire subito che la sua, di ottica, è molto diversa da quella umana, «infatti l'uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore». Contro tutte le aspettative umane, quindi, il Signore posa la sua benevolenza sul ragazzo più piccolo e gracile.

Sarebbe troppo facile se per compiere le scelte giuste, secondo la volontà di Dio, bastasse soltanto invertire le nostre preferenze. Talvolta può anche capitare così, ma il più delle volte la realtà è molto più complessa. La distinzione tra bene e male è tutt'altro che nitida. Per prendere una decisione buona bisogna mettere bene a fuoco l'intera realtà da angolature diverse e non soltanto un particolare. E poiché non è tutto soltanto bianco e nero, è necessario anche saper distinguere tantissime sfumature.

Il Vangelo di questa domenica ci presenta un uomo messo piuttosto male. Altro che la visione dettagliata dei particolari! Altro che la distinzione tra le sfumature! Quest'uomo è cieco fin dalla nascita! Però lui non è il solo ad avere bisogno della luce. I discepoli di Gesù, infatti, pensano di riuscire a guardare al di là della superficie dei fatti e subito chiedono al Maestro le presunte cause della cecità dell'uomo. Gesù prima aggiusta la loro ottica distorta («né lui ha peccato né i suoi genitori») e poi si mette all'opera per aprirgli gli occhi.paoline matikova calibrazione fotocamera quaresimaA4 fotocamera

Sembra che la guarigione fisica di questo mendicante sia stata molto veloce: saliva, fango, acqua di Sìloe... tutto qui. Molto più protratta e faticosa risulta invece la guarigione spirituale dei personaggi che popolano questo episodio evangelico. E, in aggiunta, non in tutti casi essa avviene con successo. Anzi. I vicini che avevano visto quest'uomo prima, ora, una volta guarito, sono pieni di dubbi riguardo alla sua identità: «È davvero lui? Forse non è lui».
A differenza dell'uomo, essi non sono ciechi ma i loro dubbi dimostrano che non vedono bene. Non guardano veramente in faccia le persone che incontrano. Fissano invece i propri pregiudizi.

I farisei dai quali si reca il cieco guarito pensano non soltanto di vedere i fatti ma anche di saperne interpretare bene le cause. Infatti, secondo loro, tali miracoli non possono venire da Dio perché avvengono di sabato. E più avanti verrà fuori che non hanno solo problemi con la vista ma anche con l'udito. Il cieco guarito, infatti, aveva già raccontato come era avvenuta la sua guarigione ma essi lo interrogano di nuovo.

I genitori del cieco, a differenza dei vicini, riconoscono il proprio figlio senza difficoltà e a differenza dei farisei non pretendono neppure di conoscere e di interpretare le ragioni dell'accaduto, però di fronte alla presa di posizione dell'autorità, inibiti dalla paura, preferiscono chiudere gli occhi all'evidenza.

Soltanto il cieco guarito vede che la sua guarigione fisica non gli basta ancora. Deluso sia dai farisei che non sono stati capaci di fare luce su ciò che gli è accaduto, sia dai propri genitori che si sono rifiutati di accogliere la luce che brilla adesso nei suoi occhi guariti, l'uomo ritorna da Gesù per mettere bene a fuoco la vera identità di colui che gli ha aperto gli occhi: «Chi è, perché io creda in lui?». Alla fine, la sua confessione, «Credo, Signore», attesta la sua piena guarigione.

I personaggi del racconto evangelico sono utili come efficace apparato diagnostico per rilevare le condizioni della nostra ottica.

- Come guardi le persone intorno a te? Pretendi di essere in grado di giudicare accuratamente le cause delle loro condizioni come facevano i discepoli? Oppure addirittura non le guardi neppure in faccia e quando hanno bisogno di qualcosa neppure le riconosci?
- Forse hai davanti agli occhi tutte le regole e sai come devono andare le cose, proprio come i farisei, ma non riesci a riconoscere gli imprevedibili interventi dell'amorosa provvidenza divina?

Qualunque sia la diagnosi, non avere paura di andare da Gesù per dirgli: "Credo, Signore, che tu puoi guarirmi!". Come afferma la Lettera agli Efesini (la seconda lettura), infatti, anche quelli che un tempo erano tenebra possono diventare luce nel Signore, perché chiunque decide, con la grazia di Dio, di comportarsi come figlio della luce porta inevitabilmente frutti di bontà, giustizia e verità.

Ricollegarsi con il Padre....Plug-in: aumentiamo le nostre prestazioni

1. Prova a rivolgere lo sguardo, il sorriso e il saluto a qualcuna delle persone che incontri regolarmente ma che non appartengono alla cerchia dei tuoi conoscenti più intimi. In questo periodo di forzato isolamento potrebbe essere il vicino o la vicina di casa, il dirimpettaio sul balcone...
2. Prova ad individuare un modo concreto (sia pure piccolo) con cui aiutare una persona bisognosa. Anche chiusi in casa abbiamo la rete e il cellulare per comunicare con gli altri, magari qualcuno può sentirsi solo, avere bisogno di scambiare due parole... Questo qualcuno potrebbe essere anche all'interno della tua cerchia familiare. Guardati bene attorno!

paoline matikova calibrazione fotocamera quaresimaA4 cieconatoPreghiera

Padre di bontà,
che hai concesso al cieco nato

di credere in Cristo tuo Figlio
e di entrare a far parte del tuo regno,
fa' che siamo liberati dalle menzogne
da cui siamo insidiati e accecati,

e fa' che, radicati saldamente nella fede,
viviamo da veri figli della luce
e siamo sempre luminosi di santità e di grazia.

(cf. Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, 171)

 

Scarica il PDF della riflessione

Il percorso

  Ripristino del sistema operativo "battesimale" | 1. Ricollegarsi al Padre |   2. Figlio: debug in corso... |   3. Battery low: la Samaritana al pozzo... |  4. Calibrazione della fotocamera |   5. Lazzaro: riavvio del sistema...

 


Condividi

4-calibrare-la-fotocamera-4-domenica-di-quaresima-a.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA