Nel brano di questa V Domenica di Pasqua, l'evangelista Giovanni ci invita a contemplare Cristo, che si rivela ai suoi come la vera vite, coltivata con amore dal Padre, a cui i discepoli sono uniti come tralci.
Entriamo nello spirito di questa scena seguendo le tappe proposte dall'itinerario (vedi introduzione ai momenti: guarda, ascolta, immagina, dona).
Dopo un canto iniziale intonato al clima proprio di questo tempo liturgico, si proietta o si consegna l'immagine proposta e si lascia uno spazio perché ciascuno possa esprimere ciò che lo colpisce.
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Rimanete nel mio amore
Il mondo, la vita, le logiche dominanti
ce lo insegnano: la fedeltà non è più in voga
e, di moda, è lo zapping,
il movimento perpetuo, la novità continua.
E la tua parola, Signore, ci disorienta... (continua)
Lettura dal vangelo secondo Giovanni (Gv 15,1-8)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me... (continua)
Come un tralcio
La parola di Gesù è chiara: se non resto in/con lui, la mia esistenza inaridisce, fallisce. Come un tralcio, staccato dalla vite, è destinato alla sterilità e alla distruzione, così è della mia vita se non resto con Gesù Cristo. "Rimanere in Gesù" esprime un atteggiamento di fede nella sua persona, l'accettazione cordiale di quanto egli dice e la realizzazione pratica delle sue parole nella mia esistenza. (...) È a queste condizioni che la mia vita "porta molto frutto", serve a qualcuno: a Dio Padre, il quale ne resta "glorificato", perché si riconosce in essa, può affidare ad essa il compito di esprimere la sua cura paterna per gli uomini; agli altri, perché possono beneficare dei suoi frutti buoni; a me, perché sperimento la gioia e la pace di stare con Gesù Cristo, di essere ascoltato da lui.
Da: Franco Manenti, Davvero il Signore è risorto. Lectio divina sui Vangeli feriali del Tempo pasquale. Paoline
Si riprende in mano l'l'immagine iniziale o la si proietta. La guida invita a considerare alcuni dettagli, cui l'autrice, Elaine Penrice, ha collegato un particolare significato simbolico:
- Un gruppo unito
- In un paesaggio semplice
- I grappoli d'uva
A seguire, ciascuno può immaginare liberamente altre scene di vita, altri simboli, altri collegamenti con la Parola raffigurata, proclamata e ascoltata e condividere spontaneamente le proprie rappresentazioni con la preghiera di lode, invocazione, supplica che ne è scaturita.
A partire da quanto pregato, ogni membro del gruppo si impegna, durante la settimana, a vivere un gesto d'amore, di solidarietà, di misericordia, verso qualche persona in necessità, come "frutto" del proprio incontro con Cristo.
scarica il PDF del testo per la preghiera
Progetto a cura di www.paoline.it
Immagini: Elaine Penrice
Redazione e scelta testi: Bruna Fregni - Mariangela Tassielli - Leonida Zamuda
Voce: Gianni Bersanetti
Musica: Giancarlo Airaghi, Luce V, in Terra accogliente, Paoline Audiovisivi
Realizzazione video: Eleonora La Rocca
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