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Claudio Leonetti, fare amicizia con il dolore

Il bello non è sempre come ce lo aspettiamo, può essere anche doloroso e, per non perderlo, ci vuole il coraggio di vederlo al di là delle nostre aspettative. Il 24 agosto 2016 Amatrice è stata devastata da un terribile terremoto che ha cancellato case, scuole, chiese, strade lasciando solo il vuoto e la disperazione. Da questo immane dolore inizia la storia del nostro Autore.

Claudio Leonetti, giovane poco più che ventenne, perde in quella tragedia tutta la sua famiglia e la sua fidanzata, Anna. Rimane solo. "Apparentemente" solo, come scrive nella presentazione di questo libro Alessandro Giancola, docente di chitarra classica al liceo musicale dell'Aquila e suo insegnante. Claudio, in questa situazione estrema, fa una cosa difficilissima: fa amicizia con il dolore, perché «il dolore ha in sé una energia talmente grande che tentare di sconfiggerla sarebbe assurdo». Sono queste le parole con cui Claudio riassume la sua esperienza e decide di raccontare questa particolare "amicizia" che gli ha permesso di non soccombere. Ci sono, infatti, situazioni e eventi davanti a cui ci sentiamo impotenti: «l'unico rimedio» – scrive Claudio - «lo possediamo nella profondità del nostro cuore».

Leggendo il libro, pagine di desolazione, di paura e di disperazione fanno da contrappunto ad altre in cui l'Autore raccoglie ogni luce, ogni sfumatura, ogni pensiero, ogni intuizione che gli permetta di reinterpretare la sua esperienza e di ricomporre la propria vita. Comincia così un viaggio dentro di sé facendosi aiutare dalla bellezza e dall'amore, uniche forze che resistono a tutte le violenze.
Di questo viaggio racconta i momenti più intensi che hanno alimentato il suo coraggio come, per esempio, il ricordo di un biglietto che il suo Maestro di musica gli aveva infilato nella custodia della chitarra, invitandolo a leggerlo più tardi, da solo. C'era riportata una frase dai Dialoghi di Platone: "La musica è una legge morale: essa dà un'anima all'universo, le ali al pensiero, uno slancio all'immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza e la vita a tutte le cose".
Il giovane autore è sicuramente abituato a coltivare la riflessione e la ricerca interiore, e questo lo ha aiutato, e lo aiuta, a rileggere in modo costruttivo questa tragedia, che non è solo una tragedia personale, ma un grande dolore collettivo.

Un libro che tradisce, in parte, la giovane età dell'Autore, ma che contiene un messaggio di grande coraggio e di sapienza che fa bene al cuore.


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