Ascoltare con l'orecchio del cuore

La comunicazione è molto di più delle informazioni che riceviamo, o che cerchiamo, e questa, che sembra una ovvietà, per certi aspetti lo è. Non sempre però siamo consapevoli - anche se lo sperimentiamo spesso - che la comunicazione può condizionarci non poco se non manteniamo vigile la nostra capacità critica, sia quando comunichiamo informazioni e notizie che quando le riceviamo.

Papa Francesco ogni anno, in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, ci invita a riflessioni molto concrete su questo tema; riflessioni che non si riferiscono solo agli operatori della comunicazione. Del resto la comunicazione è innanzitutto una dimensione umana, prima che una possibile professione. Lo scorso anno il Papa aveva indicato nell’andare e vedere la prima necessità per scoprire e poi raccontare un fatto a partire da una esperienza concreta. In questa 56ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, il Papa ci invita a «porre l’attenzione su un altro verbo, “ascoltare”, decisivo nella grammatica della comunicazione e condizione di un autentico dialogo».

Mi viene in mente una delle frasi famose del libro di Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe: «Non si vede bene che col cuore; l’essenziale è invisibile agli occhi» e mi viene spontanea la parafrasi: “Non si ascolta bene che col cuore” che mi sembra calzi perfettamente in questo contesto.
Il cuore, dice papa Francesco, è il luogo deputato a vedere e ad accogliere esperienze e fatti perché siano letti e comunicati con la maggiore fedeltà possibile. In effetti - scrive papa Francesco nel suo messaggio - «stiamo perdendo la capacità di ascoltare chi abbiamo di fronte, sia nella trama normale dei rapporti quotidiani, sia nei dibattiti sui più importanti argomenti del vivere civile. Allo stesso tempo, l’ascolto sta conoscendo un nuovo importante sviluppo in campo comunicativo e informativo, attraverso le diverse offerte di podcast e chat audio, a conferma che l’ascoltare rimane essenziale per la comunicazione umana».
Ascoltare è una esigenza del cuore umano ed è un impegno per tutti, in particolare - sostiene il Papa in questo messaggio - per genitori, educatori, operatori sociali e pastorali e per i lavoratori dell’informazione.

La sapienza antica e sempre nuova della Bibbia ci ricorda che Dio chiede l’ascolto e l’ascolto del cuore; Gesù esorta i suoi discepoli: «Fate attenzione dunque a come ascoltate» (Lc 8,18). L’ascolto, quindi, non è soprattutto una tecnica, ma la «capacità del cuore che rende possibile la prossimità» come ci ricorda l’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium al n. 171.

L’ascolto è condizione irrinunciabile di una buona comunicazione e il messaggio papale è molto esplicito:
«La mancanza di ascolto, che sperimentiamo tante volte nella vita quotidiana, appare purtroppo evidente anche nella vita pubblica, dove, invece di ascoltarsi, spesso “ci si parla addosso”. Questo è sintomo del fatto che, più che la verità e il bene, si cerca il consenso; più che all’ascolto, si è attenti all’audience».
Al contrario la buona comunicazione non cerca l’effetto o la formazione di schieramenti ideologici, sempre negativi e pericolosi, che spesso soffocano il dialogo. Molto esplicita l’espressone del Papa: «In realtà, in molti dialoghi noi non comunichiamo affatto. Stiamo semplicemente aspettando che l’altro finisca di parlare per imporre il nostro punto di vista». Rivolgendosi poi agli operatori dell’informazione papa Francesco sostiene che un’informazione autentica, equilibrata e completa esige di ascoltare a lungo ed essere disposti anche a modificare le proprie ipotesi di partenza. Il Papa sostiene che di questo ascolto ha bisogno anche la Chiesa che, in questo tempo, ha avviato un processo sinodale che la impegna a camminare insieme nell’ascolto reciproco che alimenta la comunione, una comunione, dice il Papa, che ci precede e ci include e che può farci «riscoprire una Chiesa sinfonica, nella quale ognuno è in grado di cantare con la propria voce, accogliendo come dono quelle degli altri, per manifestare l’armonia dell’insieme». Una prospettiva verso la quale possiamo impegnarci a camminare e che può dare speranza ai nostri contemporanei.

La Settimana della Comunicazione

Come Paoline e Paolini accogliamo con gioia le sollecitazioni presenti nel messaggio di papa Francesco e, attraverso le varie iniziative che contraddistinguono la Settimana della Comunicazione, dal 21 al 29 maggio, e il Festival della Comunicazione che si terrà dal 2 all’8 maggio e dal 21 al 29 maggio nella diocesi di Rieti, viene declinato quest’anno il tema dell’“ascolto” nei suoi vari aspetti, nei suoi testimoni e protagonisti.

Scopri tutte le iniziative su settimanadellacomunicazione.it


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