Parlare col cuore e farlo con mitezza

Festival della Comunicazione 2023

Se volessimo trovare uno slogan per parlare del "Festival della Comunicazione" targato Paoline e Paolini, questo sarebbe: «La comunicazione al centro» della vita, delle relazioni, della pastorale ecclesiale, ecc. La comunicazione, infatti, permea la vita quotidiana di tutti, rende ricche o povere le relazioni, apre nuovi orizzonti culturali, accresce le conoscenze, incentiva la creatività, favorisce la partecipazione.

È dal 1967 che la Chiesa celebra ogni anno la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, preparata dal relativo Messaggio del Papa che, quest’anno, 57esima Giornata (21 maggio 2023) recita: Parlare col cuore. «Secondo verità nella carità» (Ef 4,15).
Nonostante l’impegno della Chiesa però, pochi parroci e vescovi la ritengono una giornata importante e da celebrare, come, ad esempio, quella della vita, del malato o della pace.
Per ovviare a questo, Paoline e Paolini, in linea con il loro carisma, dal 2006 organizzano nei propri Centri librari e culturali, la Settimana della Comunicazione, e per raggiungere anche le periferie e le diocesi dove non sono presenti, propongono il Festival della comunicazione. E l’adesione delle diocesi è stata incoraggiante, tanto che da 18 anni riescono a individuare ogni anno la città dove portare il format incentrato sui contenuti del Messaggio. E così facendo, rispondono all’urgenza di «fare qualcosa per il nostro tempo», come amava affermare don Alberione, loro fondatore.

Oggi, con la visione di papa Francesco di una Chiesa in uscita, per il Festival, Paoline e Paolini danno concretezza a questa visione e con l’aiuto dei Vescovi e degli Uffici diocesani della comunicazione, promuovono la Commissione locale che avrà il compito di organizzare il Programma del Festival, diventando, così, de facto, la vera protagonista degli eventi che si si snodano attorno alle ricchezze del territorio.

paoline festival della comunicazione 2023 beffa 1Quest’anno, la diocesi coinvolta è Catania. Qui, la molto motivata Commissione locale, sotto la sapiente guida dell’arcivescovo Mons. Luigi Renna e lasciandosi guidare dal motto: «Parlare col cuore e farlo con mitezza», ha messo in campo un Concorso fotografico sul tema della Giornata e una serie di appuntamenti preceduti dal Pre-festival dedicato soprattutto ai bambini e ai ragazzi delle scuole primarie, poi, dal 14 al 21 maggio il vero e proprio Festival della Comunicazione.
Il ricco Programma offre significative occasioni di incontro e di approfondimento su tematiche sociali, culturali, spirituali e della comunicazione al fine di far riflettere sull’attualità del Messaggio del Papa. Si tratta di un articolato viaggio che attraverso i diversi linguaggi (dal giornalismo ai libri, dalle arti grafiche alla fotografia, dalla musica al teatro, dal digitale ai laboratori manuali) vuole evidenziare l’invito del Papa «a cercare e a dire la verità e a farlo con carità», con coraggio e libertà, affinché la nostra comunicazione sia libera, pulita e cordiale, e smonti la «psicosi bellica che si annida nei nostri cuori».

La parola comunica o isola, edifica o distrugge, è medicina o veleno. Ecco perché «parlare con il cuore interpella radicalmente il nostro tempo», come si legge nel Messaggio di papa Francesco. L’invito del papa diventa un vero e proprio appello a scongiurare quanto avviene ai nostri giorni, quando siamo spesso propensi «all’indifferenza e all’indignazione, a volte anche sulla base della disinformazione, che falsifica e strumentalizza la verità». In poche righe, vengono portate alla ribalta le problematiche che caratterizzano la vita civile e sociale di oggi, immersa nel mondo digitale, connessa via web e social.

Le diocesi dove si sono svolti i Festival targati Paoline/Paolini sono stati, dal 2006 al 2023: Salerno, Bari, Brescia, Alba, Caserta, Padova, Caltanissetta, Avezzano (AQ), Lodi, Cosenza, Arezzo, Cesena, Oristano, Chioggia, Molfetta, Rieti, Catania. Ciascuna città si è distinta in creatività, attenzione al territorio, valorizzazione delle tradizioni locali. Sin dal primo anno, l’inaspettata scoperta che è stata fatta è che ogni territorio è ricco di realtà culturali e sociali che messe nella cornice del Festival assumono una luminosa evidenza spesso sottovalutata dagli stessi operatori della comunicazione del luogo.

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