La storia di una malattia e di una rinascita: un racconto di sofferenza, speranza e amore per la vita. Il racconto di un viaggio incredibile, il più difficile, con biglietto di andata e ritorno.
Una cittadina di provincia nel cuore d'Italia. Un posto tranquillo, civile, niente di grandioso, straordinario, attraente e comunque piacevole, con il suo onesto bagaglio storico e culturale... Circondata di amenità naturali: colline e panorami mozzafiato, colori e profili unici e tutto intorno una serie di borghi, paesi medievali così belli da sembrare finti... Infine, per coronare il tutto, ecco il buffo nome di questa cittadina: Poggibonsi.
Un ragazzo, forse già un uomo. Ha ventotto anni e in questa città è nato, è cresciuto, è andato a scuola, ha incontrato i suoi amici, i suoi sogni e le sue difficoltà. A vent'anni se ne va, lascia la sua casa e la famiglia e gli amici - a incontrare il proprio destino, a percorrere la strada che sente essere quella giusta per lui – e qualche anno più tardi ritorna, ormai adulto. Ha fatto le sue scelte, ha intrapreso il suo immenso viaggio umano. Sembra felice... Riuscite, cari lettori, a immaginare questo paese dal buffo nome? Riuscite a scorgere questo giovane uomo pieno di gioia e di entusiasmo? Bene. La nostra storia inizia proprio da qui...
Alessandro ha ventotto anni, la stessa età del bonsai che un'amica ha regalato a sua madre quando lui e il suo fratello gemello sono venuti alla luce. La sua è un'esistenza serena che si apre alla maturità, nel compimento della propria vita di sacerdote. Il giorno di Pasqua del 2012 però – dopo un malore e una breve visita al Pronto Soccorso – arriva una telefonata e in pochi istanti tutto precipita. È l'inizio di un viaggio incredibile, il più difficile di una vita, che stravolgerà la quiete e porterà sconcerto.
Ma Alessandro non è solo. Intorno alla sua malattia si radunano in tanti: medici, amici, compagni di viaggio, sconosciuti che si stringono attorno alla sua famiglia e danno vita a una sorta di miracolo umano fatto di vicinanza e solidarietà. La medicina e l'amore. Ecco le braccia che lo sosterranno nel viaggio più duro, sempre pronte a pungolare la sua voglia di vivere, a rendere evidente la presenza costante di Dio che veglia anche nelle notti più scure e senza luna in una stanza sterile di ospedale.
A un passo da te è la storia del viaggio – comune ai tanti che soffrono nella malattia – che racconta il bene che può sorgere in ognuno nei momenti di maggiore difficoltà, della forza e della speranza che nascono quando capiamo di essere piccoli e fragili, ma sentiamo di non essere soli. Ecco come lo stesso don Alessandro, in via di guarigione, descrive la sua voglia di vivere: «Vivere. Ho ripreso alcune abitudini del vivere quotidiano, ho riassaggiato piccoli piaceri nel vivere le mie giornate, ho recuperato la voglia di vivere il mio tempo con le persone che amo. Vivere, è questo quello che voglio. Per questo prego, per questo mi batto, per questo non mi lascio andare. Vivere, nient'altro che vivere, semplicemente vivere. Questa è la storia che voglio raccontare: per esistere, per resistere, per ringraziare, per continuare».
Da: Giovanni Gennai, A un passo da te, Paoline