La caverna

Simboli biblici

La caverna, spesso sinonimo di grotta collocata nell'oscurità, richiama il mistero della vita che nasce dal seme nascosto nelle viscere buie della terra per germinare in primavera la nuova pianta. Così la vita umana nasce dall'embrione che si forma nel buio del seno materno finché non viene alla luce la nuova vita.

Nella Bibbia il termine esplicito caverna/grotta è presente soltanto nell'Antico Testamento 27 volte e indica o il luogo per la sepoltura o per nascondersi. Le numerose citazioni nel libro della Genesi, a proposito dei patriarchi e delle loro famiglie, alludono alla caverna come luogo di sepoltura e di "memoria" che illumina la vita dei discendenti.
La prima ricorrenza piuttosto negativa riguarda Lot il quale dopo essersi separato da Abramo ed essere sfuggito alla distruzione di Sodoma e Gomorra, preso dalla paura, va ad abitare in una caverna (Gen 19,30) che simbolicamente indica la scelta di vita nel buio, senza orizzonti, simile alla morte. Il patriarca Abramo è costretto a comprare, in un paese straniero, un campo con una caverna, senza calcolarne il prezzo (Gen 23,9.11.17.19) per seppellirvi Sarah, l'amata sposa: «Il campo e la caverna che vi si trovava passarono dagli Hittiti ad Abramo in proprietà sepolcrale» (Gen 23,20). Per i loro discendenti quel campo è la primizia della terra promessa, simbolo del suo pieno possesso futuro e la caverna "memoria viva" dei padri e madri nella fede. In essa torneranno per ritrovare le "radici" della loro fede e continuare il loro cammino. In questa caverna/tomba Isacco e Ismaele seppelliranno il padre Abramo (Gen 25,9); in essa saranno seppelliti gli altri patriarchi con le loro mogli (Gen 49, 29,33), come pure Giuseppe, il figlio di Giacobbe, che salvò dalla carestia i fratelli che l'avevano venduto agli stranieri (cfr. Gen 50,13).
Nella caverna si rifugia Sansone per salvarsi dai nemici (Gdc15,8. 11). Nella caverna si gioca la sfida tra Saul e Davide il quale anziché vendicarsi del suo persecutore gli salva la vita, mostrandogli misericordia (1 Sam 24,4-12; cfr. Sal 57,1; 142,1).
La caverna assume inoltre un grande valore simbolico nel primo libro dei Re. Il profeta Abdia, che vive nella corte di Gezabele, salva i profeti nascondendoli in una caverna e nutrendoli di nascosto (1 Re 18,4,13). Il profeta Elia, fuggito da Gezabele che lo perseguitava e, volendosi nascondere anche da Dio che non lo aveva difeso, si rifugia in una caverna che sarà per lui luogo di "rinascita spirituale". Chiamato da Dio, ad uscire dalla caverna, simbolicamente, esce come dalle viscere materne, perché passa dalla morte voluta e cercata alla nuova scoperta del volto di Dio che gli regala una vita nuova (1 Re 19, 9.13). Il secondo libro dei Maccabei ricorda che il profeta Geremia, per salvare l'arca e l'altare degli incensi, «trovò un vano a forma di caverna» e là li nascose (cfr. 2 Mac 2,5).

Da sapere

  • Nella tradizione cristiana la novità di Dio inizia in una grotta, nel buio della notte a Betlemme, dove nasce il Salvatore. L’iconografia spesso rappresenta la stalla di Betlemme come una grotta rupestre e, nell’arte della Chiesa orientale, la nascita di Gesù avviene in una spaccatura della terra, in una caverna, che simboleggia il grembo materno, che dona la vita. La novità di Dio ha poi il suo compimento nel sepolcro che richiama la caverna dal quale Cristo esce vittorioso sulla morte.

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