Cos'è la tradizione giovannea? Quali scritti la compongono? Che peso hanno questi scritti all'interno del racconto biblico e della riflessione cristiana antica? Ce ne parla il Dott. Gabriele Pelizzari.
«La tradizione giovannea è collocabile intorno alla città di Efeso. Si tratta di una tradizione imponente che porta con sé scritti di genere differente: il Vangelo di Giovanni, le Lettere giovannee e il Libro dell'Apocalisse. Quello che è importante osservare è l'arricchimento teologico e la ricchezza di temi che questi scritti portano con loro.
Se da una parte, con il Vangelo di Giovanni, assistiamo al primo e probabilmente più maturo prodotto della riflessione cristologica cristiana antica, nelle Lettere e nell'Apocalisse vediamo come il tema escatologico, addirittura il tema apocalittico, tornano a farsi strada».
Gabriele Pelizzari insegna Storia del cristianesimo antico, Letteratura cristiana antica e Introduzione alla critica neotestamentaria presso l'Università degli Studi di Milano e Patrologia, Storia della Chiesa precostantiniana e Temi di teologia patristica presso la Facoltà Teologica di Lugano.
I suoi interessi di ricerca si rivolgono prioritariamente verso la storia e la critica della letteratura protocristiana del I e II secolo e al rapporto tra parola letteraria e documento iconografico nelle origini cristiane. Da alcuni anni collabora stabilmente con Paoline Editoriale Libri, dirigendo la collana "Letture cristiane del primo millennio". La sua ultima fatica editoriale è "La discepola ribelle. Tecla di Iconio nel ciclo agiografico degli Atti di Paolo" (Paoline, 2017).
Un'opera imponente – un'ermeneutica analitica a tutto l'epistolario paolino canonico – elaborata da Teodoreto di Cirro, qui pubblicata integralmente in italiano per la prima volta... Il cristianesimo antiocheno, di cui Teodoreto fu l'ultimo autorevole esponente, è, tra quelli dell'antichità, uno dei più "positivi".
La discepola ribelle di cui parla il libro è Tecla, la discepola più famosa di Paolo. L'autore rilegge il più antico testo cristiano che ne parla. Emerge una figura femminile di grande spessore e lontana delle immagini di subalternità al maschile: una figura affascinante e moderna.