Ascoltare l'inaudito

Il Vangelo secondo Marco

Marco, il primo tra i Vangeli, diventa con le sue pagine essenziali e dirette una risposta alla domanda che ha attraversato e attraversa i secoli, dalle prime comunità credenti a oggi: «Chi è quell'uomo?». E i racconti che propone, e il modo in cui li propone, si offrono a noi, lettori-cercatori, come un sentiero da percorrere, a tratti da esplorare, per conoscere il vero volto del Figlio di Dio.

Marco, il Vangelo dell'inaudito.
Il primo a scrivere tra gli evangelisti, in uno stile asciutto, conciso, icastico.
Non pare perdersi in descrizioni ridondanti o superflue. Ma al contempo non ricorda alcuni eventi, come i rassicuranti racconti dell'infanzia e quelli ben più potenti delle apparizioni del Risorto. Il suo narrare si conclude infatti con tre donne impaurite che scappano via da un sepolcro vuoto, senza dire niente a nessuno.
L'invito è quello di tornare in Galilea; là lo si incontrerà.
L'esortazione di Marco è quella, una volta terminata la lettura del Vangelo, di riprenderlo in mano e riascoltarlo nuovamente, e poi ancora una volta e poi ancora, fino a quando il lettore non diventerà ciò che ha udito.

Sì, noi ci trasformeremo in persone umane e complete incarnando queste parole, facendole nostre, convertendo pian piano il nostro pensiero, la logica sottesa alle scelte che compiamo, le parole che pronunciamo, gli abbracci che stringiamo. In questo modo – ci ricorda Marco – si farà esperienza dell'incarnazione del Verbo, e solo così lo si incontrerà risorto nella nostra quotidiana Galilea.

È come se Marco ci dicesse: «Vuoi incontrare Gesù a Betlemme? Non sperare che io te lo racconti, ma comincia a prenderti cura delle carni fragili e indifese dei disperati della storia che stai abitando, dei bambini sfruttati e abusati, delle donne senza dignità e dei poveri che non ce la fanno a venire alla luce di se stessi. Vuoi incontrarlo risorto? Non sperare che te lo mostri fuori da un sepolcro la mattina di Pasqua, ma comincia a uscire dai tuoi sepolcri esistenziali, fiorisci alla vita, sii creativo, generativo, fecondo in tutto ciò che vivi. In tutto ciò incontrerai il Risorto».
Marco è il Vangelo messo in mano, nel corso dei secoli, a chi si avvicina per la prima volta al mistero del Cristo. È stato definito il primo ritratto del Gesù di Nazareth, risposta alla domanda fondamentale che attraversa il testo come una ferita: «Chi è quell'uomo?».
Dalla lettura attenta, adulta, di questo Vangelo emergerà pian piano il volto del Nazareno, di quell'uomo che ha cambiato la storia, che ha usato l'unica arma a sua disposizione per abitare e trasformare il male, l'amore. Che si è preso cura delle ferite e ha illuminato il buio degli umani, di tutti, senza se e senza ma. Invitando i suoi a fare altrettanto, nella semplice e consueta storia di ogni giorno. Con l'inaudita sorpresa, alla fine, di vedere emergere pian piano, dal fondo di ciascuno, il proprio autentico volto.

Prefazione, Ascoltare l'inaudito, Paoline, pp. 5-6.


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Ascoltare l'inaudito. Il Vangelo secondo Marco, pagine scelte, Paoline

Ascoltare l'inaudito
Il Vangelo secondo Marco. Pagine scelte

Sfogli le prime pagine e a colpire quasi fossero veloci pennellate sono personaggi e paesaggi che popolano le pagine del Vangelo di Marco. Veloci, dirette, sintetiche. Perché così è Marco. Capace di andare al cuore di tutto senza troppi giri di parole.

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