Biglietto a Filemone

In questo biglietto Paolo raccomanda a Filemone di riaccogliere lo schiavo Onesimo ricordandogli che dal Signore Gesù il cristiano impara non solo a perdonare, ma anche a suscitare fraternità.

Più che una lettera, questo scritto, è un biglietto, l'unico che Paolo prigioniero, forse nella città di Efeso o probabilmente a Roma, invia a una persona, Filemone, che viveva nelle vicinanze di Colossi. Paolo, in queste poche righe, regala di sé l'immagine dell'apostolo prigioniero per Cristo, che soffre per i credenti; dell'amico che cerca il bene degli amici e la loro crescita cristiana; del padre spirituale che si fa carico dei figli generati alla fede; del pastore che si prende cura di ogni persona affidata alle sue cure.

Lo scritto inizia con queste parole: "al carissimo Filemone, nostro collaboratore, alla sorella Apfìa, ad Archippo nostro compagno nella lotta per la fede e alla comunità che si raduna nella tua casa".
Scrive a questo carissimo cristiano e collaboratore per invitarlo a riaccogliere lo schiavo Onesimo, che era fuggito dalla sua casa. In quei tempi la schiavitù era normale in contesti pagani. Filemone proveniva dal paganesimo! Onesimo, in circostanze che ci sfuggono, incontra Paolo, accoglie il Vangelo, divenendo cristiano come il suo padrone. Filemone è invitato ad accogliere Onesimo e a trattarlo come fratello nel Signore. Tanto più che la sua casa era divenuta 'chiesa domestica', il luogo cioè dove i cristiani si radunavano per pregare e ascoltare la Parola di Dio: Filemone e la moglie Apfia (o Alfia) erano i responsabili. Paolo gli raccomanda Onesimo con parole calde e coinvolgenti, in nome della profonda amicizia cristiana che li unisce: "Ti prego per Onesimo, figlio mio, che ho generato nelle catene, lui, che un giorno ti fu inutile, ma che ora è utile a te a me. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore" (vv.10-11).

L'amicizia cristiana è profonda filadelfia (amore fraterno) che allarga gli orizzonti del cuore verso tutti, anche versi i nemici. "Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso" (v.17). L'amicizia cristiana, testimoniata da Paolo, in questo biglietto, regala le ali, per volare in alto e lontano.
Filemone avrebbe tutte le ragioni per punire Onesimo. La fede cristiana gli ricorda che, in quanto cristiano, dal Signore Gesù che si è fatto schiavo per liberare noi dal peccato, ha imparato non solo a perdonare ma a suscitare fraternità. Accoglierà Onesimo "non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore" (v.16).

Il messaggio di questo piccolo biglietto è di straordinaria profondità e importanza. Paolo indica il modo cristiano di vivere i rapporti sociali, compresi quelli che intercorrono tra padrone e schiavo. I cristiani appartengono tutti al Signore, senza distinzione. Sono legati tra di loro dal solo legame della fraternità. Paolo non conduce un discorso sociale sulla assurdità della schiavitù, ma va più in profondità, tocca le radici dell'essere cristiano. Chiunque abbia accolto Cristo ne vive lo stile di vita, totalmente nuovo e controcorrente. Filemone non deve rendere un favore all'amico Paolo per addolcire le sue catene, ma dovrà testimoniare di aver capito che in Cristo Gesù siamo tutti suoi schiavi e tra di noi siamo tutti fratelli.

Da sapere

  • Questo biglietto è l’unica testimonianza dove tra i nomi dei destinatari vi è anche una donna, Apfia. Ciò è segno che, con Filemone, questa donna era responsabile della comunità cristiana che si radunava nella loro casa.
  • Il biglietto a Filemone è talmente piccolo che non è diviso in capitoli, ma solo in versetti. Per la sua brevità nel canone del Nuovo Testamento è posto alle fine degli scritti paolini, pur essendo uno scritto autentico di Paolo.


Per approfondire

Lettere di San Paolo - paoline

Lettere di San Paolo
Introduzioni, note e approfondimenti

Le Lettere di Paolo si collocano a mezza strada tra le lettere familiari e quelle di carattere ufficiale. Egli scrive ai cristiani delle sue comunità con l'autorevolezza dell'apostolo fondatore, ma anche con il calore e l'affetto di un padre e amico...

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