Il cavallo

Simboli biblici

Il cavallo, animale bellissimo, superbo e solenne, simboleggia il trionfo, la potenza umana, collegata con la guerra e la violenza. Allo stesso tempo esprime pure la fragilità di chi confida in se stesso.

Con l'espressione «cavallo e cavaliere» la Bibbia indica questa macchina da guerra inarrestabile, che genera paura e sgomento e costituisce un grave pericolo per la fede nel Dio salvatore. Il faraone, che ostenta sicurezza per i suoi cavalli e i carri, è simbolo del nemico di Dio, immagine del persecutore/oppressore (Es 14,9.23).

Dio, affronta e distrugge il male che appare invincibile senza bisogno di cavalli e carri, anzi si fa beffe di loro e di chi li possiede: «Ma quando balza in alto, si beffa del cavallo e del suo cavaliere» (Gb 39,18). L'Egitto, che si vanta di questa arma bellica, è una potenza umana, ma per la Bibbia è una potenza molto fragile. Dio libera il suo popolo, facendo precipitare nel mare il faraone con tutto l'esercito (cfr. Es 14, 1-30). Il ritornello 'precipitò nel mare cavallo e cavaliere' è l'acclamazione di fede che Miriam fa cantare al popolo: «Cantate al Signore, perché ha mirabilmente trionfato: cavallo e cavaliere ha gettato nel mare!» (Cfr. Es 15,1.21; Gb 39,18; Ger 51,21). Mosè ricorda: «Quando andrai in guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli, carri e un popolo più numeroso di te, non ne avere paura: perché il Signore tuo Dio è con te, lui che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto» (Dt 20,1).

I profeti pronunciano parole sprezzanti contro quest'arma di guerra e contro coloro che ad essa si affidano: «Guai a quanti scendono in Egitto per cercare aiuto, e pongono la speranza nei cavalli, confidano nei carri perché numerosi e sulla cavalleria perché molto potente, senza guardare al Santo d'Israele e senza cercare il Signore» (Is 31,1; cfr. 30,16; Dt 17,16). Il Signore che aborrisce la violenza promette che: «Farà scomparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme, l'arco di guerra sarà spezzato, annunzierà la pace alle genti, il suo dominio sarà da mare a mare e dal fiume ai confini della terra» (Zac 9,10).

La morte di Assalonne avvenne perché, «cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto il groviglio di una grande quercia e la testa di Assalonne rimase impigliata nella quercia e così egli restò sospeso fra cielo e terra, mentre il mulo che era sotto di lui passò oltre». Così egli fu ucciso dai nemici (Cfr.2 Sam 18,9-19). Il re Salomone, quando pose l' orgoglio del suo regno sui carri e i cavalli: «possedeva quarantamila stalle per i cavalli dei suoi carri e dodicimila cavalli da sella» (1Re 5,6), diede inizio al suo sfaldamento.

Il credente si fida del Signore: «Chi fa affidamento sui carri, chi sui cavalli: noi invochiamo il nome del Signore, nostro Dio» (Sal 20,8) perché: «Un'illusione è il cavallo per la vittoria, e neppure un grande esercito può dare salvezza» (Sal 33,17; cfr. 76,7; 147,10; Pr 21,31; Os 1,7). La persona altezzosa che si fida di se stessa e non si lascia correggere dal Signore è paragonata a un cavallo senza intelligenza che va piegato necessariamente con la forza (Cfr. Sal 32,9).

Da sapere

  • Nella Bibbia, il cavallo, anche quando esprime immagini di trionfo, di fatto, rappresenta o la dominazione violenta, o situazioni di calamità. Il libro dell'Apocalisse (6,1-8) ispirandosi all'immagine dei quattro cavalli di diverso colore del profeta Zaccaria (1, 8-10 e 6, 1.3) - che ricorda i flagelli con cui i profeti minacciavano l' Israele infedele: guerra, carestia, peste - indica il giudizio finale di Dio sulla storia.
  • Il libro di Giuditta, che interpreta l'Esodo in un momento storico difficile, ripropone l' immagine della fragile potenza umana simboleggiata da 'carri e cavalieri invincibili' (Gdt 2,22) che Dio sgretola con 'armi deboli' senza fare rumore (Gdt 14,18).

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