Nella storia delle religioni, come anche nella Bibbia, il cielo è simbolo della trascendenza, del sacro, del luogo dove Dio abita e dal quale guarda la terra.
I riferimenti al cielo nella Bibbia sono numerosissimi, al punto che il termine cielo designa la stessa identità di Dio e la sua relazione con l'umanità. La prima pagina della Scrittura presenta Dio che crea i cieli e la terra (cfr. Gen 1,1) e l'ultima annuncia l'avvento di nuovi cieli e nuove terre (Ap 21, 1). Dio chiama il cielo firmamento (Gen 1,8) ed esso, secondo la mentalità antica, è immaginato come luogo solido: poggia su colonne robuste (Gb 2,11) e ha fondamenta solide (2 Sam 22,8). Dotato da finestre, dette cateratte, da esse fa uscire la pioggia (Gen 7,11; 2 Re 7,2.19 ). Dio abita nel cielo/firmamento che ha creato (Gen 14,18,19; Sal 33,13-14; Is 66,1; Est 4,17), vi si siede sopra e distende la sua volta come la tenda (Is 40,22; 1Re 8,27; Sal 104,2). Dal cielo governa il mondo e invia le sue benedizioni, il suo aiuto e la sua Sapienza (Dt 33,13; Sal 121,2; Sap 9,10). Alzare gli occhi verso il cielo equivale a rivolgersi a Dio che in esso risiede (Dt 4,19; Dn 13,35; At 7, 55) mentre innalzarsi fino al cielo indica il voler giungere, con le proprie forze, fino a Dio (cfr. Gen 11,4).
Nel Nuovo Testamento il cielo presenta la stessa simbologia. Gesù insegna a pregare: «Padre nostro, che sei nei cieli» (Mt 6,9). Egli viene dal cielo, dal Padre e tornerà al cielo, al Padre (cfr. Gv 3,13; 6,62; Mc 16,19). E' il pane vivo disceso dal cielo; nel suo battesimo, al fiume Giordano, i cieli si aprono (Lc 3,21). Dopo la risurrezione mentre ascende in alto (At 1,10-11) invita i discepoli a smettere di fissare il cielo perché devono, mediante l'annuncio evangelico, trasformare il mondo in un 'nuovo cielo e in una nuova terra', nella nuova umanità che riconosce Cristo morto e risorto suo unico Signore. I cristiani nel compiere le loro scelte «rivolgono il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra» (Col 3,2) non per estraniarsi da essa ma perché, guidati dalla vita nuova in Cristo, possano renderla terra dove abita Dio e dove vi è Dio la vi è pure il 'cielo'. Nel cielo il veggente dell'Apocalisse vede una donna (Ap 12,1) rivestita di sole, simbolo di Gesù risorto, con la luna sotto i suoi piedi e una corona di dodici stelle. La donna è la Chiesa che annuncia Cristo morto e risorto nella storia, per rinnovare l'umanità intorno a Lui, Signore della storia e del creato. Il cielo, infine, è la vera patria dei credenti i quali solo da esso attendono il loro salvatore (Fil 3,20).
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Nuova versione, introduzione e commento di Apocalisse, a cura di Giancarlo Biguzzi, che mostra come la trama narrativa di questo libro biblico ha i suoi pilastri portanti nei "settenari": sette messaggi del Cristo a sette Chiese dell'Asia Minore, sette sigilli aperti dal Cristo-Agnello, sette flagelli e sette coppe.