Nel simbolo del fuoco Dio si rivela come il Santo, il Giudice, colui che illumina, purifica e trasforma il cuore dell'uomo; nell'esperienza cristiana esso è collegato all'azione dello Spirito, che agisce nella Chiesa, brucia la paura e accende l'amore.
Il termine fuoco nella Bibbia è usato frequentemente sia nel significato naturale e tecnico che nella valenza simbolica. Nella traduzione greca della LXX ricorre 490 volte. Il significato simbolico richiama da una parte il giudizio di Dio, che purifica distruggendo il male e, nel senso positivo, la sua manifestazione che chiama a una vocazione e rinnova il cuore dell'uomo. Se il simbolo del fuoco riferito a Dio indica minaccia giudizio e di purificazione, riferito alla persona umana evidenzia sentimenti e passioni forti (Ct 8,6 7; Sir 9,8), l'ardore per la verità (Gn 20,9), il peccato (Sir 8,10), la calunnia e la litigiosità (Prv 26,20), la situazione di persecuzione (Sal 118,12), l'ira e la rissa (Sir 28,10s), l'ingiustizia (Is 9,17), l'omicidio (Sir 11,32; 22,24).
Il fuoco simbolo di purificazione che provoca dolore emerge in molti passi della Scrittura (cfr. Is 1,24-25; Ger 6,27; Ez 22,17- 22; Ml 3,2; Prv 17,3; Sir 2,5; Zc 13,9). Il fuoco come teofania di Dio indica che egli è Altro da noi ed è il Santo. Così appare a Mosè nel roveto ardente, dove il fuoco ardeva e non si consumava (Es 3,1-6) e al popolo sul monte Sinai (Es 19,18). Le azioni fondamentali che mostrano la funzione simbolica del fuoco sono tre: illuminare, purificare, confermare nella fede. Dio si rivelò come fiamma di fuoco che illuminava la notte perché il popolo potesse camminare verso la terra promessa; l'angelo purifica con il fuoco le labbra del profeta Isaia per consacrarlo alla missione profetica (Is 6,6-7); il fuoco che brucia il sacrificio di Abramo conferma la sua fede nella promessa di Dio (Gen 15,17-20).
Nel NT queste tre funzioni sono evidenti nel giorno di Pentecoste (At 2,1-13). Il fuoco, protagonista dell'evento è lo Spirito santo, il dono del Cristo risorto che si posa sulla prima comunità come "lingue di fuoco". Lo Spirito santo come fuoco illumina la Chiesa facendole comprendere la propria identità di comunità di salvati (At 11,16); brucia la paura e ogni forma di timore rendendo i credenti testimoni i coraggiosi del vangelo in ogni angolo della terra (At 1,5 - 8); riscalda il cuore che diviene capace di vivere giorno dopo giorno l'ideale della comunità cristiana nata dalla Pasqua (At 2, 42-47). Inoltre, come Dio sul Sinai fumante diede la sua Legge per mezzo di Mosè, a Pentecoste nel dono delle lingue di fuoco regala il dono della Parola che gli apostoli, colmi di amore, porteranno in tutto il mondo, facendosi capire.