Il giglio

Simboli biblici

Nella Bibbia questo fiore è simbolo di bellezza, purezza, innocenza e fragilità. Le lettere ebraiche che compongono il termine giglio (Shin), ripetute due volte, richiamano pure il nome "Susanna".

Questa è la donna che era stata accusata di adulterio da due anziani, invaghiti dalla sua bellezza (cfr. Dan 13,20 -59). Susanna, conosciuta come la casta, l'onesta e l'innocente, li aveva respinti ed essi testimoniarono il falso contro di lei. L'adulterio, secondo il comando del Levitico (20,10), meritava la morte per lapidazione. Tramite il giovane profeta Daniele che smaschera la falsa testimonianza dei due anziani, Susanna ottiene giustizia. Gli anziani corrotti vengono condannati e l'innocente salvata dalla morte certa. Il nome Susanna/giglio diviene così simbolo di onestà, nobiltà e fierezza d'animo e testimonianza di Dio che ascolta il grido dell'innocente la cui vita è in pericolo, liberandolo in modo inatteso.

Il giglio come simbolo di salvezza è presente nell'oracolo del profeta Osea, che descrive la liberazione del popolo come il 'fiorire del giglio': «Sarò come rugiada per Israele; fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano» (cfr. Os 14,6).

Nel libro del Siracide la persona saggia fa 'sbocciare fiori come il giglio' (39,14) e nel Cantico dei cantici il giglio, detto delle valli, cresciuto, cioè, spontaneamente, è simbolo della bellezza dell'amore fedele e gratuito; così come l'amata, giglio tra i rovi, è unica e irrepetibile:
«Io sono un narciso della pianura di Saron, un giglio delle valli.
Come un giglio fra i rovi, così l'amica mia tra le ragazze» (2, 1-2).

Nel Nuovo Testamento, il riferimento al giglio è presente nel discorso della montagna, quando Gesù esorta le folle a non lasciarsi prendere dall'affanno delle cose e della vita fino a vivere nell'inquietudine e nell'angoscia. Con la frase: «Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro» (Mt 6, 28-29), Gesù ricorda che il Padre celeste ha cura dei suoi figli e li invita a non preoccuparsi del domani e a non riporre le proprie sicurezze nell'immediato come chi ha poca fede o non la possiede affatto.

In queste parole di Gesù, la bellezza straordinaria di questo fiore, che è fragile e privo di una propria consistenza, evoca la fragilità che avvolge ogni uomo e donna. Nello stesso tempo esalta la premura di Dio che custodisce la loro vita con amore delicato e ricorda che solo la fiducia in lui permette una vita fiera e onesta.

Da sapere

L'iconografia cristiana, basandosi sul fatto che il giglio nella Bibbia è simbolo di purezza, innocenza e candore, raffigura con un giglio bianco la Madonna, definita 'giglio tra i cardi', e i santi, dei quali esprime la nobiltà, la purezza, e il loro affidamento a Dio.

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