Nella Bibbia troviamo diverse attestazioni dell'aquila in senso reale, da cui deriva il significato simbolico, nell'accezione sia positiva che negativa.
Il nome dell'aquila sembra derivare dall'acutezza visiva tipica di questo volatile, che riesce a vedere dall'alto persino i pesci che sono nel mare. L'aquila che vola più in alto di tutti gli uccelli è l'unico, tra essi, che può vedere il sole senza accecarsi. Nel libro di Giobbe è ricordata la vista acuta e la rapidità del suo volo (Gb 39,27-30). Il saggio del libro dei Proverbi, data la sua velocità, confessa di non capire la via che essa, volando, percorre (Pro 30,19).
Il significato positivo è suggerito dall'osservazione concreta dell'aquila che stringe, con forza, nelle sue zampe, i piccoli appena partoriti e li conduce in alto, fino al sole, insegnando loro a fissarlo senza lasciarsi abbagliare. Questa caratteristica assurge a simbolo della protezione di Dio che, come aquila, si prende cura del suo popolo e, con premura, lo conduce in salvo, portandolo, in alto, sulle sue ali (Es 19,4; Dt 32,11). L'aquila è, inoltre, simbolo di giovinezza eterna (Sal 103,5); della giustizia di Dio verso il popolo infedele (Os 8,1); di velocità (Dt 28,48; Ger 4,13; 49,22) e richiama il credente che, se cammina nelle vie di Dio, ha un suo passo veloce come il volo dell'aquila (Is 40,41).
Il significato negativo proviene dagli aspetti positivi degenerati, che si trasformano in crudeltà, orgoglio e potere oppressivo. La capacità visiva dell'aquila, che le fa catturare i pesci che sono nel mare, la rende anche simbolo di rapacità (Gb 9,26). Le sue ali robuste e imponenti la rendono simbolo di potere imperiale perverso (Ez 17, 3-7). Essendo predatore di greggi, l'aquila è considerata, oltre che crudele, un volatile impuro, che non deve essere mangiato (Lv 11,13-19; Dt 13).
L'Apocalisse cita l'aquila tre volte:
- in Ap 4,7 dove richiama la visione che apre il libro del profeta Ezechiele (1,10-12). I quattro esseri viventi citati dall'Apocalisse, a differenza di quelli citati da Ezechiele che sono tetramorfi, hanno ognuno una sola testa;
- in Ap 8,13 è simbolo di intimidazione, e in quanto tale, pronuncia un grido minaccioso premonitore di condanne;
- è, infine, simbolo di salvezza: «Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, perché vo-lasse nel deserto verso il proprio rifugio, dove viene nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo, lontano dal serpente» (Ap 12,14).
• Nel Nuovo Testamento, i vangeli di Matteo 24,28 e Luca 17, 37 riportano un proverbio che richiama gli avvoltoi e traduce il termine greco "aetos" (aquila), con "avvoltoi". Mentre, però, gli avvoltoi mangia-no le carcasse, l'aquila si nutre di animali vivi. Questa ambivalenza terminologica dipende, forse, dall'uso popolare che non faceva distinzione tra questi due volatili. O, forse, perché la parola aquila richiama l'aquila-simbolo dell'esercito romano, che avrebbe eseguito il giudizio su Gerusalemme!
• L'aquila è simbolo del vangelo di Giovanni, perché questo vangelo si distingue dai Sinottici per una vi-sione teologica e contemplativa particolare. Per questa 'vista acuta' dell'aquila, che si erge in alto fino a fissare il sole, l'evangelista trova il suo simbolo.
• Per i Padri della Chiesa, l'aquila è simbolo dell'ascensione di Gesù al cielo: «Egli, ascendendo al cielo dopo la sua risurrezione, fu elevato in alto come aquila. Egli dunque è per noi tutto questo insieme: uomo per la sua nascita, vitello per la sua morte, leone nella sua risurrezione, aquila nella sua ascensione al cielo» (Ireneo).
Per approfondire, la Redazione web consiglia:
Nuova versione, introduzione e commento di Apocalisse, a cura di Giancarlo Biguzzi, che mostra come la trama narrativa di questo libro biblico ha i suoi pilastri portanti nei "settenari": sette messaggi del Cristo a sette Chiese dell'Asia Minore, sette sigilli aperti dal Cristo-Agnello, sette flagelli e sette coppe.