L'olio, frutto dell'ulivo, è simbolo di benedizione e prosperità: dona gioia, forza, guarisce le ferite. Richiama la sapienza, l'amore, la fraternità. E' anche simbolo dell'elezione divina e dello spirito di Dio che conferisce la missione specifica.
Quando Mosè benedice gli israeliti ad Aser, che rappresenta una delle dodici tribù d'Israele, augura la benedizione della prosperità con queste parole: 'il suo piede tuffi nell'olio' (Dt 33,24). Il profeta Geremia ricorda l'olio come uno dei doni speciali di Dio: «Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion, andranno insieme verso i beni del Signore, verso il grano, il vino e l'olio.» (Ger 31,12). L'olio con l'acqua, la farina, il vestito ... fa parte dei beni di prima necessità (cfr. Sir 39,26). Ha una forza terapeutica particolare testimoniata in tutta la Bibbia (Sal 92,11; Is 1,6; Mc 6,13; Lc 10,34). E' fonte di luce e come tale deve illuminare la Tenda dell'Alleanza: «Tu ordinerai agli Israeliti che ti procurino olio puro di olive schiacciate per il candelabro, per tener sempre accesa una lampada nella Tenda dell'Alleanza» (Es 27,20-21).
E' un elemento base per confezionare il profumo (Am 6,6); è il simbolo dell'amore di Dio (Ct 1,3, Sal 23,5). I salmi con il simbolo dell'olio cantano la bellezza e la gioia della fraternità: «Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme! È come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sull'orlo della sua veste» (Sal 133,2). L'olio profumato esalta la bellezza e si usa per incontri importanti e significativi: (Est 2,12; Is 57,9; Ez 16,18). Nella Bibbia persone, cose e i luoghi possono essere consacrati tramite unzione: «Poi Mosè prese l'olio dell'unzione, unse la dimora e tutte le cose che vi si trovavano e così le consacrò» (Lv 8,10).
Importante, soprattutto, l'uso dell'olio per la consacrazione della persona cui Dio affidava una speciale missione: in questa circostanza l'olio versato sul capo indicava la forza necessaria all'esercizio dell'autorità ricevuta da Dio. Destinatari dell'unzione erano i re (1 Sam 16,13), i sacerdoti (Es 29,4) e talvolta i profeti (1Re 19,16).
La persona consacrata con l'olio è detto l'Unto del Signore, cioè il Messia che assume in sé queste tre caratteristiche regali, sacerdotali e profetiche. Nel NT l'Unto per eccellenza è Cristo la cui missione è di «allietare gli afflitti di Sion, per dare loro una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell'abito da lutto, canto di lode invece di un cuore mesto» (Is 61,3). Quando Gesù entra nella sinagoga di Cafarnao applica, infatti, a se stesso questo oracolo, ma omette il richiamo alla vendetta (cfr. Is 61,2b) con cui Dio avrebbe trattato il popolo peccatore (cfr. Lc 4, 18-19).
Pietro, a nome dei discepoli, confessa che il titolo di Unto o Cristo spetta a Gesù (Mt 16, 16). Il Nuovo Testamento afferma che l'unzione l'azione dello Spirito Santo (Atti 10, 38; 2Cor 1,21).