La canna

Simboli biblici

La canna è una pianta erbacea perenne che cresce anche nei terreni poveri. Il suo fusto lungo, cavo e robusto la rendeva adatta per costruire recinti, preparare frecce, per colpire e per misurare. Le 25 citazioni bibliche la indicano sia come normale strumento di misura sia come simbolo di fragilità, spesso smascherata dall’apparenza imponente tipica di questo arbusto.

La canna misura il Nuovo Tempio: «La canna per misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, ciascuno di un cubito e un palmo. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e l'altezza una canna». «Misurò il lato orientale con la canna da misura: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno». (cfr. Ez 40,3.5.6-7; 41,8;42,16-17). Nell’Apocalisse la canna misura la Nuova Gerusalemme: «Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: "Àlzati e misura il tempio di Dio e l'altare e il numero di quelli che in esso stanno adorando» (Ap 11,1; cfr 21,15-16). La canna è apprezzata anche come pianta aromatica (Es 30,23; Ez 27,18).
Benché si erga rigogliosa ed elevata, la canna avendo il fusto vuoto e, quindi, fragile, quando è sbattuta dal vento può spezzarsi. I profeti la interpretano come simbolo dell’Egitto che appare inespugnabile ma è una canna vuota destinata a spezzarsi (Ez 29,6; 2 Re 18,21). «Ecco, tu confidi su questo sostegno di canna spezzata, che è l'Egitto, che penetra nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone, re d'Egitto, per tutti coloro che confidano in lui» (Is 36,6).
La canna è simbolo dell’umana fragilità di cui il Servo di Dio si farà carico, prendendosene cura: «Non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità (Is 42,3). Gesù, «venuto a curare le nostre ferite» (cfr. Mt 8,14 -18; Is 53,4) applica a sé stesso questo oracolo del profeta (cfr. Mt 12,20). Alla folla che ascoltava con entusiasmo Giovanni Battista, Gesù chiarisce che questo profeta non è da considerare come «una canna sbattuta dal vento», come un agitatore di folle e neanche come una persona che vuole apparire importante. Giovanni è il messaggero di Dio che paga con la vita la sua fedeltà (cfr. Mt, 11,7; Lc 7,24). Scrive sant’Agostino: «Che cosa disse Cristo di Giovanni? L'abbiamo udito poc'anzi: Cominciò a parlare di Giovanni alla folla: Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? No di sicuro, poiché Giovanni non si lasciava sballottare da ogni vento di dottrina. Che cosa allora siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti morbidi? No, perché Giovanni era vestito d'un abito ruvido; portava infatti un abito fatto di peli di cammello, non di piume».
La canna ricorre nella passione di Gesù. Essa fu posta «nella sua mano destra» in disprezzo della sua regalità (cfr. Mt 27,29. Con la stessa canna gli percossero il capo (Mt 27,30). Quando morente sulla croce ebbe sete, gli porsero una spugna inzuppata di aceto, fissata su una canna, per dargli da bere (Mt 27,48; Mc 15,36; Gv 19,29).

Da sapere

Dal termine canna derivano per estensione i termini regola, norma, elenco ordinato. Il canone della Bibbia cattolica così come il canone della Bibbia ebraica e protestante è l’elenco normativo dei libri della Bibbia riconosciuti come ispirati da Dio.

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