La tenda

Simboli biblici

I riferimenti alla tenda nella Bibbia sono più di trecento. La tenda rappresenta simbolicamente: casa, ricchezza, sicurezza, fiducia, gioia di stare con il Signore. Per l'evangelista Giovanni la tenda simboleggia la venuta di Gesù in mezzo a noi (Gv 1,14).

I riferimenti  alla tenda nella Bibbia sono più di  trecento. La tenda, in accadico "casa della steppa", è la "ricchezza abitativa" del pastore che, costretto a spostarsi per pascolare il suo gregge, portava con sé la tenda, come casa mobile. Il primo pastore è Iabal «il padre di quelli che abitano sotto le tende presso il bestiame» (Gen 4,20). I patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe sono pastori che camminano con il loro gregge, scavano pozzi e si riparano dal caldo e dal freddo sotto le tende (cfr. Gen 12,8; 13, 3- 18; 25, 27; 26,17). La Lettera agli Ebrei li ricorda come coloro che vissero «in una regione straniera, abitando sotto le tende» (cfr. Eb 11,8-10). La tenda per i nomadi era luogo d’incontro e d’accoglienza per i viandanti. Significativa quella di Abramo, immagine di pace e ospitalità (Gen 18,1-2).

La tenda da rifugio dei pastori nomadi, diviene "luogo simbolo" della presenza di Dio che cammina con il suo popolo: «Il Signore disse a Mosè: "Gli Israeliti mi consacreranno un luogo particolare, così io abiterò in mezzo a loro. Farete la tenda e gli oggetti di culto uguali al modello che io ti mostrerò"» (Es 25, 1,8-9). Questa tenda, detta anche "Tabernacolo" conteneva l’arca dell’alleanza ed era il luogo dove si consultava il Signore (Es 33,7-11). E si spostava con il popolo, scandendo le tappe del suo cammino (Es 40,37-38).
Il profeta Natan al re Davide, che vuole costruire a Dio una "casa", cioè, un Tempio di mattoni, ricorda che il suo Dio da quando fece uscire il popolo dall’Egitto ha camminato con lui, vagando sotto una tenda (cfr. 2 Sam 7, 4-7). Il Signore non ama essere limitato in uno spazio sacro ma vuole essere presente nella storia.

L'immagine della tenda descrive la gioia del credente di stare con il Signore: «Vorrei abitare nella tua tenda per sempre, rifugiarmi all’ombra delle tue ali» (Sal 61,5). La tenda è simbolo del popolo d’Israele che Dio renderà grande (Is 54, 2), come pure della fragilità umana: «La mia tenda sta per essere divelta, gettata lontano come una tenda di pastori» (cfr. Is 38,12). Il prologo del Vangelo di Giovanni interpreta la venuta di Gesù in mezzo a noi con la simbologia della tenda: «Il Verbo si è fatto carne e pose la sua tenda in mezzo a noi» (Gv 1,14). Vale a dire che Gesù, l’Emmanuele, Dio con noi, come Dio nell’AT, cammina nella nostra storia per riempirla di vita. Gesù in mezzo a noi è la vera Sapienza di cui è detto: «Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele» (Sir 24,8).

Da sapere

  • San Paolo, nel simbolo della tenda, legge la vita umana come cammino verso il definitivo, ma passando per la morte: «Quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli» (2Cor 5,1).

  • Nella festa ebraica di Sukkot, o festa delle Capanne, il simbolo per eccellenza è la capanna, che viene costruita per rievocare i 40 anni trascorsi nel deserto sotto le tende dal popolo di Israele uscito dall’Egitto.

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