La vite

Simboli biblici

La vite, nella Bibbia, è simbolo di benessere, fecondità, benedizione; ad essa è collegato anche il vino, sim-bolo di gioia, di festa nuziale, di alleanza. La vite è una pianta che si adatta bene al clima della Palestina. In Oriente era simbolo di benessere fino da identificare la vita umana con una foglia di vite.

Nel libro dei Numeri gli esploratori, invitati da Mosè a esplorare la terra promessa, mostrano l'abbondanza e la ricchezza di questa terra portando un tralcio di vite con un grappolo di uva (13,25). La vite esprime la fecondità della terra donata dal Signore (cfr. Dt 6 8) e significa una vita che si svolge nella quiete e nella pa-ce: «Giuda e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e il proprio fico, da Dan fino a Ber-sabea per tutta la vita di Salomone» (cfr.1Mac 14,2; 1Re 5,5). Il simbolo della vite e del vino costituisce la benedizione che il patriarca Giacobbe trasmette al figlio Giuda (Gen 49,11) dalla cui tribù nascerà Gesù.

Nel Nuovo Testamento, il simbolo della vite è caro all'evangelista Giovanni, per il quale la vite non rappresenta più Israele ma Gesù, il Messia. Il Padre è il vignaiolo. Per far fruttare la vite la pota dei tralci secchi, nel tempo opportuno. Gesù si definisce la vite, quella vera. L'aggettivo vero significa fedele. L'immagine suggerisce che Gesù è la fonte sicura della vita. I credenti sono i tralci e se vivono uniti a lui, come il tralcio vive dalla linfa della vite, godono della vita piena e portano frutti (cfr.Gv15,1-7). Se, invece, si staccano dalla vite, seccano e vengono bruciati. L'immagine punitiva, del tralcio secco che viene bruciato, riprende le parole del profeta Ezechiele quando avverte gli israeliti a rimanere fedeli al Signore per non essere bruciati: «Come il legno della vite fra i legnami della foresta io l'ho messo sul fuoco a bruciare, così tratterò gli abitanti di Gerusalemme» (Ez 15,16.)

Commesso al simbolo della vite è quello del vino. Il vino è dono di Dio creato per la gioia degli uomini (Sir 31,2).Dio stesso dona il vino che allieta il cuore (Sal 104,15); agli assetati offre, senza chiedere denaro, non solo acqua ma anche vino (Is 55,1). Il salmista descrive il massimo della gioia con le parole: «il mio calice trabocca» (Sal 23,5). Il vino indica la benedizione divina ed è versato durante i sacrifici come segno di lode e ringraziamento. La Bibbia però mette anche in guardia dai rischi legati al vino, se bevuto senza moderazione provoca ubriachezza. La Bibbia descrive con parole molto precise il comportamento di chi, ubriacandosi, perde ogni controllo, dignità, ed ha la mente annebbiata (cfr. Gen 9,20; 19,35; Prov 23,19-21; Ef 5,18).

Nel Nuovo testamento, il primo miracolo compiuto da Gesù è la trasformazione dell'acqua in vino alle nozze di Cana. Il vino nuovo dato da Gesù, migliore del primo, è segno di gioia, di convivialità e indica che le promesse di Dio, in Gesù, sono giunte a compimento. Il culmine del simbolismo del vino avviene nell'ultima cena, quando Gesù prendendo il calice con il vino, afferma che quel vino è il suo sangue, versato per tutti. Tramite il suo sangue versato inizia la nuova Alleanza fondata nella sua morte e risurrezione. Il calice colmo di vino, indica il dono della vita di Gesù, fatto con amore. Egli sarà torchiato come grappolo d'uva, ma il dono di sé trasmette la vita che non muore.

Da sapere

  • L'immagine della vigna, che simboleggia il popolo benedetto da Dio, a volte nella Bibbia coincide con l'immagine della vite: «Rigogliosa vite era Israele, che dava frutti abbondanti» (Os 10,1).
  • Nella Bibbia spesso il vino è associato all'olio. Questi due elementi indicano la salvezza. Il buon samaritano unge il ferito con olio e vino. Olio e vino non vanno sprecati (Ap 6,6).

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