L'Apocalisse chiude la Bibbia affermando che, con il trionfo dell'Agnello Immolato non ci saranno più notte né tenebre (cfr. Ap 22,5). Le tenebre, in senso reale, possono indicare il buio e la notte con il riposo che essa favorisce, ma nel significato simbolico indicano il male e le forze negative incontrollabili. Gli eventi che si svolgono di notte sono avvolti nel mistero e le tenebre sono un potere oscuro che non si può né conoscere né gestire.

Nella Bibbia, le tenebre si oppongono alla luce/vita e tra queste due realtà non vi sono punti di convergenza. Le tenebre sono caos, simbolo di male profondo e di morte intesa sia in senso fisico che morale. Le tenebre indicano l'oppressione, la privazione della libertà (cfr. Is 42,7; 49,9), l'ingiustizia che toglie ogni speranza di vita (Is 59,9). I Vangeli sinottici ripropongono il simbolo delle tenebre in questa accezione morale. Vive nelle tenebre la persona che ha il cuore chiuso nel proprio egoismo e brama accaparrare beni materiali a ogni costo (Mt 6,23). Le tenebre indicano anche il fallimento definitivo della persona a causa delle sue scelte sbagliate (Mt 8,12; 22,13).

Il Vangelo di Giovanni, già a partire dal prologo (1,1-18) usa il simbolismo delle tenebre/morte in opposizione alla luce/vita. Le tenebre appaiono una presenza perversa e attiva che minaccia la luce per impedire l'accoglienza di Dio e condurre alla morte (1,4-5). Le tenebre si oppongono alla verità/fedeltà di Dio e la persona che si lascia contagiare da esse perde la sua aspirazione alla vita. Per questo le tenebre deformano l'immagine di Dio, padre buono che ama la persona che ha creato.

Le tenebre s'identificano con la menzogna (Gv 8,41-44) che è già presente nella Genesi (3,1) quando il bugiardo tentatore convinse Adamo ed Eva a dubitare di Dio, trascinandoli nella ribellione. Le tenebre indicano la situazione di oscurità morale che non permette di camminare e vivere secondo Dio. L'evangelista Giovanni indica questa situazione con le espressioni "camminare nelle tenebre" (8,12; 12.35) o "rimanere nelle tenebre" che conducono alla morte (12,46). Era 'notte', e non solo in senso temporale, quando l'apostolo Giuda decise di tradire Gesù; era notte in quanto scelse di entrare nelle tenebre della morte (Gv 13,30).