Lettera agli Efesini

Libri biblici

La lettera agli Efesini - deutero paolina - ha molte somiglianze con quella ai Colossesi. Come questa manifesta una seria preoccupazione per la mentalità sincretista, che dilagava e disorientava i cristiani del primo secolo d.C. verso i valori non cristiani, ma, diversamente da quella ai Colossesi, tratta questo problema in modo più pacato e con ulteriori approfondimenti teologici.

Più che una lettera indirizzata a una comunità concreta, la lettera agli Efesini è una 'circolare' o 'lettera enciclica', inviata - come dice il testo - a tutti i credenti: "a tutti coloro che amano il Signore nostro Gesù Cristo" (cfr. 6,24). L' articolazione dei contenuti è chiara: tra la presentazione (1,1-2) e i saluti finali (6,21-24) vi è il corpo della lettera, introdotto, a sua volta, da una solenne benedizione iniziale (1,3-14). Questa benedizione, che ha la forma di un testo liturgico, mentre riprende i temi della benedizione (berakah) ebraica (1,3-14) annuncia che in Cristo la benedizione divina è finalmente compiuta. Si sono realizzati la volontà divina di salvezza, la figliolanza adottiva in Gesù e il mistero della ricapitolazione di tutte le cose in Cristo. Alla preghiera di benedizione segue la prima parte della lettera (1,15-3,21) che descrive la rivelazione del mistero di Dio in Cristo e della Chiesa sua presenza concreta nella storia, sacramento di unità, luogo di unione tra giudei e pagani, ma anche dell'intera umanità (1,15-3,21). Gesù è definito 'nostra pace' (2,14) perché la pace non è assenza esteriore di guerra, ma il frutto della relazione con Lui che distrugge l'inimicizia e riconcilia i diversi e i nemici. Dio è presentato Padre di tutti (4,6); non solo misericordioso, ma ricco di misericordia che ci ama con grande amore (2,4). I verbi, tutti al tempo indicativo, suscitano un atteggiamento di contemplazione e stupore dinanzi alla salvezza realizzata.

La seconda parte (4,1-6,20), con i verbi all'imperativo, indica le caratteristiche della vita nuova del cristiano. La vita etica scaturisce naturalmente dall'essere salvati da Gesù e dal vivere in lui. La contemplazione si fa azione concreta cristiana.

I cristiani impegnati a «imparare Cristo» (4,20) testimoniano la loro fede nelle scelte etiche concrete, a partire dalla vita familiare. La famiglia è una piccola Chiesa (5,21- 6,4) i rapporti familiari riproducono l'amore gratuito di Gesù per la sua Chiesa, per la quale ha dato la vita. La vita cristiana è dinamica. La bellissima metafora dell'abito vecchio da buttare e di quello nuovo da indossare in continuazione ne descrive il dinamismo. I cristiani si svestono dell'uomo vecchio, che è vita senza Cristo e nel peccato, per indossare l'uomo nuovo, cioè i valori di Cristo ricevuto nel battesimo, che si fa realtà concreta: «vi esorto di comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace... » (4,1-3).

Da sapere

  • Paolo si presenta come prigioniero, ma di Cristo (3,1; 4,1). La sua prigionia sociale è conseguenza della sua scelta radicale per Gesù che l'ha conquistato e inviato ad annunziarlo a tutti (Fil 3,12).
  • La benedizione iniziale (1,3-14) è una delle preghiere più usate della liturgia cattolica, soprattutto come Inno nella preghiera serale del Vespro.


Per approfondire

9788831524261 p

Lettera agli Efesini

Questa edizione della lettera agli Efesini è un commentario di taglio scientifico che offre uno studio originale sulla struttura letteraria del testo. Nel testo si trova l’analisi esegetica dettagliata di tutto il libro e la metodologia che adotta non solo il metodo storico-critico, ma anche l’analisi retorico-letteraria; una nuova traduzione e una spiegazione del testo, a un tempo scientifica e sapienziale. A cura di S. Romanello.

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