Matteo

Libri biblici

Matteo, il cui nome significa "dono del Signore", è il grande esattore delle tasse, chiamato da Gesù, è divenuto uno dei dodici apostoli. Nel suo vangelo presenta: l'identità del cristiani e la chiesa come comunità.

Matteo è' uno dei dodici apostoli che hanno accolto l'invito di Gesù a seguirlo.
Gli evangelisti Marco e Luca lo chiamano anche Levi.

La chiamata che Gesù gli rivolge è insolita. Levi/Matteo non era, infatti, un ebreo osservante della legge, ma addirittura un esattore delle tasse che i romani imponevano al popolo ebraico. Era, pertanto, ritenuto nemico del popolo, venduto ai romani, un peccatore pubblico. Per questo la chiamata di Gesù a seguirlo suscita stupore, scandalo e mormorazione.

Matteo, però, risponde all'invito del Signore lasciando il suo lavoro redditizio e seguendolo senza esitazione. Anzi la sua gioia è così grande che a casa sua dà una grande festa per Gesù, per i suoi seguaci e per molti altri esattori e "peccatori".
Il Vangelo narra: "Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: 'Seguimi'. Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli" (Matteo 9,9-10). A coloro che mormorano Gesù ricorda che egli è venuto non per condannare ma per salvare i peccatori.

A questo Apostolo la Chiesa, fin dai primi secoli, ha attribuito la redazione del Vangelo secondo Matteo, vale a dire del Vangelo redatto secondo lo stile e l'ottica di Matteo. Fu scritto certamente verso la fine del primo secolo (80 d. C) dopo la distruzione della città di Gerusalemme e del Tempio. In quella triste situazione, gli scribi e i farisei che erano capi del popolo, cercavano di salvare quello che era possibile. In particolare cercavano di ritrovarsi, come popolo di Dio, intorno alle sacre Scritture. Si scontravano, però, con i cristiani che leggevano le Scritture ebraiche alla luce dell'insegnamento e della vita di Gesù, che ritenevano il vero interprete della parola che Dio aveva comunicato al suo popolo e l'unico Maestro autorevole.

Il Vangelo di Matteo è il primo della lista dei quattro Vangeli non perché sia stato scritto prima degli altri ma perché nella Chiesa è stato il più usato per il suo stile didattico, È detto Vangelo del catechista perché presenta una serie ordinata di parole (cinque discorsi) e di fatti di Gesù che servono a dare una istruzione completa sulla nuova identità cristiana. E' detto anche Vangelo ecclesiale perché cerca di far comprendere che la Chiesa è una comunità di fratelli e sorelle riunita dal Signore risorto che vive in mezzo a loro, suggerisce quindi lo stile di vita che devono assumere, soprattutto, all'interno della comunità.

La chiamata di Matteo è stata oggetto d'ammirazione da parte di famosi pittori. In particolare del Caravaggio (1599-1600). Il pittore dipinge Matteo, mostrandolo avido esattore delle tasse, seduto al tavolo con quattro uomini che lavorano con lui. Sono in una stanza buia e non vi entra neanche un solo raggio di sole. Sulla destra vi è Gesù che lo chiama con un gesto della mano, che richiama il gesto di Dio Padre raffigurato negli affreschi della cappella Sistina che ricordano la creazione di Adamo. La luce che colpisce Levi, segno della salvezza che Gesù gli offre, lo stupisce ed egli indicandosi con il dito, sembra voler chiedere a Gesù se si stia rivolgendo proprio a lui. Due dei compagni di Levi, mossi da quella luce, si voltano verso il Cristo, mentre gli altri due continuano a fissare i soldi appena intascati. L'atteggiamento di Levi/Matteo rivela il suo stupore nel vedersi chiamato da Gesù. Dal momento della sequela, Levi si chiamerà Matteo che significa "dono del Signore".

Da sapere

Il Vangelo secondo Matteo è detto il Vangelo dei monti perché la vita pubblica di Gesù dal suo inizio: le tentazioni (Mt 4,8) al mandato apostolico (Mt 28,16 ) è scandita lungo sette monti.


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